Tra ospiti, personale dipendente e addetti alle pulizie il virus della Sars-cov2 ha colpito circa la metà delle persone che ruotano attorno alle due strutture fondate da padre Serafino Colangeli e che accolgono circa 120 soggetti con diverse disabilità. Quasi tutti sono asintomatici e in pochi manifestano i sintomi provocati dal covid19.
Resta il fatto che si sia generato un vero e proprio focolaio alla Piccola Opera, nonostante tutte le misure adottate dalla direzione con controlli sistematici, l’organizzazione di un triage e con gli operatori con addosso tutti i dispositivi per ridurre al minimo ogni rischio di contagio. Appare chiaro comunque che il virus sia arrivato dall’esterno, trasmesso da qualche soggetto asintomatico. Negli ultimi tre giorni sono stati eseguiti più di 200 tamponi. In 3 casi era rimasto il dubbio della positività ma alla ripetizione dei controlli due sono risultati poi negativi.
All’interno della Piccola Opera Charitas già da tempo erano state adottate tutte le misure necessarie per contenere il virus. Della vicenda si sta interessando anche il sindaco Jwan Costantini, preoccupato per il numero dei contagiati su tutto il territorio di Giulianova. Superata quota 100 e il numero sembra destinato a crescere.
Intanto il primo cittadino giuliese vorrebbe che venisse adottato il sistema già messo in campo dalla Finlandia con un lockdown solo per gli over 65, gli anziani quindi che sono quelli più a rischio. Secondo Costantini in questo modo il virus sarebbe libero di circolare creando una sorta di immunità di gregge, ma senza colpire i soggetti più deboli.