Potrebbero essere un deterrente per l’uso dell’auto, se abbinati ad un servizio di trasporto urbano ed extraurbano efficiente e a seri interventi per favorire la mobilità ciclistica e pedonale, ma purtroppo così non è, e accade pure che ci si mettano episodi spiacevoli per far si che il ticket per il parcheggio sia tra gli elementi più odiati da residenti e turisti.
Infatti alcuni utenti si sarebbero lamentati di essere stati multati sulle strisce blu, pur esibendo il tagliando di portatore di handicap. Va precisato che la delibera di istituzione dei parcheggi a pagamento, e delibere successive, hanno stabilito le esenzioni dal pagamento, e, tra gli esenti, ci sono proprio le auto che trasportano diversamente abili, identificate dall’apposito tagliando.
Altre categorie esentate: autovetture comunali, mezzi di soccorso, vetture delle società di servizi (Luce, Gas, Acqua), e donne in gravidanza che espongono il tagliando dei parcheggi rosa. Evidentemente chi ha elevato la contravvenzione non conosce le delibere, e nessun cartello affisso in prossimità delle macchinette per i ticket né delle indicazioni della sosta a pagamento, informa i cittadini delle esenzioni.
Altro problema è quello delle macchinette che erogano i biglietti, che a volte vanno in tilt e non indicano l’orario giusto di arrivo o la giusta durata della sosta. E così le multe fioccano, e qualcuno racconta addirittura di essere stato multato nei pochi minuti che gli sono serviti per pagare il biglietto nella colonnina più vicina.
Un servizio, quindi, che va sicuramente migliorato. E già si riaccendono antiche polemiche sul fatto che i parcheggi sul lungomare, essendo situati sul demanio marittimo, obbligherebbero il Comune a versare il canone demaniale. Ma questa è un’altra storia. Oltre all’annoso dubbio sollevato qualche anno fa dalla trasmissione televisiva sulla regolarità di alcuni parcheggi a pagamento.