Tortoreto, impugnata l’ordinanza che proroga gli orari notturni della musica

movida albaTortoreto. Impugnata, davanti al prefetto di Teramo, la recente ordinanza con la quale il sindaco di Tortoreto, Alessandra Richi, per i cinque fine settimana di agosto ha prorogato di unora (dalle 2 alle 3) la possibilità di far musica nei locali pubblici e negli stabilimenti balneari. Il ricorso per l’annullamento della nuova ordinanza musicale (che integra quella già in vigore dal 2011) è stato presentato, nelle ultime ore, da Emilio Sodano, noto professionista medico di Tortoreto, che vive e abita davanti ad uno dei locali della cosiddetta movida estiva.

 

 

La richiesta avanzata al prefetto di Teramo, Valter Crudo, di revocare o annullare l’ordinanza, poggia il suo fondamento su una serie di aspetti e considerazioni di natura normativa, in fatto di tutela delle quiete pubblica del riposo, ma anche della sicurezza e della tutela della privata proprietà.
Ad essere sinceri, il ricorso contro l’ordinanza sindacale, che consente di far musica per dieci giorni del mese di agosto (tutti i venerdì e i sabato fino alle 3) si innesta in una situazione già esplosiva per certi versi, vista la presenza di un locale sul lungomare nord di Tortoreto, che organizza serate musicali e danzanti in diversi giorni della settimana.
Per questo motivo, infatti, già da alcune settimane è stata promossa una petizione, alla quale hanno aderito in tanti, utile per aprire un tavolo di confronto e di discussione sulla tematica della musica notturna, per la presenza di vere e proprie discoteche fronte mare che poi generano, sopratutto perchè le serate finiscono all’alba, problemi di convovenza con coloro che, al contrario, vivono e trascorrono le vacanze nelle immediate vicinanze.
” La disciplina degli orari della musica” sottolinea Emilio Sodano, ” rappresenta un aspetto da tenere in debita considerazione e la proroga contenuta nella recente ordinanza, presenta delle motivazioni che non sono condivisibili, al di là degli effetti che la cosa produce. Crediamo che questo tipo di aggregazioni giovanili, che turisticamente non danno valore aggiunto, presentano rischi troppo alti”.
L’esempio che viene portato a supporto del ricorso presentato al prefetto di Teramo, riguarda proprio il locale in questione. Le problematiche evidenziate sono diverse. Dal volume della musica, fino a notte tarda (ben oltre i limiti fissati dalla stessa ordinanza) e tutto il post-discoteca: dalle urla notturne, qualche forma di tensione giovanile e forme di vandalismo che hanno sopportato i confinati (campanelli delle abitazioni suonati nel cuore della notte e danni a targhe posizionate sulle recinzioni) ed anche il problema dei parcheggi con il blocco, a tratti, della circolazione stradale.
” Questo tipo di attività non sono compatibili”, prosegue Sodano,” con quello che è il tessuto urbano circostante e con il diritto al riposo a alla quiete pubblica e notturna in particolare. Poi un capitolo a parte meritano i controlli. Il sindaco ha deciso di firmare una nuova ordinanza, ma poi chi la fa rispettare? Visto che già prima della stesura della stessa gli orari non venivano rispettati. In questa maniera si assiste ad un vero e proprio Far West. In attesa che ci siano risposte al ricorso contro l’ordinanza, invitiamo il sindaco e gli assessori a prestare attenzione a questo problema e a risolverlo. Se sarà il caso, porteremo la movida notturna davanti alle loro abitazioni per far capie loro come si convive con questa situazione”.

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