Non possiamo dimenticare come l’Italia di Mussolini approvò nel 1938 le leggi razziali che portarono, dapprima ad una ghettizzazione della popolazione italiana di origine ebraica, e successivamente al rastrellamento e alle deportazioni di migliaia di nostri compatrioti nei campi di sterminio.
La Giornata della Memoria è una giornata commemorativa, designata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2005 con una risoluzione, la n.60/7 per tutto il mondo, e osservata dall’Italia già dall’anno 2000 che ne istituiva la ricorrenza con una apposita legge, e in cui si ricordano le vittime della Shoah.
Il 27 gennaio 1945, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, i cancelli di Auschwitz furono abbattuti dalla Armata Rossa Sovietica.
Non solo un momento di liberazione per i prigionieri del campo di concentramento ma soprattutto il momento in cui l’Occidente prese coscienza degli orrori del nazismo.
“Ma purtroppo, in tempi di revisionismo e di un preoccupante riecheggiare di spinte e rigurgiti nazionalisti e fascisti anche in Italia”, sottolinea il presidente dell’Anpi Val Vibrata, Francesco Antonini, “dove una sopravvissuta ad Auschwitz come Liliana Segre è costretta a 90 anni ad essere protetta dalla scorta in quanto oggetto di insulti e minacce di morte, oggi la Giornata della Memoria risulta essere più importante che mai.
Non solo per il ricordo di ciò che è stato, ma perché non debba più accadere e perché i giovani sappiano e non dimentichino”.