Crognaleto. Sarà inaugurata domani a Nerito di Crognaleto la nuova sede del Municipio.
Un’opera realizzata dal sindaco Giuseppe D’Alonzo e dalla sua amministrazione, che vede completamente trasformata la vecchia scuola che, dagli anni ’70, ospitava la sede comunale.
Una nuova Sala Consiliare, nuovi uffici, barriere architettoniche abbattute e, soprattutto, una nuova Sala Polifunzionale, che, come sottolinea una nota di Palazzo di Città, “diventano per gli abitanti di Crognaleto una vera e propria “Casa”. Il Comune sarà un luogo aperto a tutti, dove il Sindaco, i suoi Assessori e i suoi Consiglieri saranno pronti ad accogliere i cittadini”.
Durante l’inaugurazione la Sala Polifunzionale sarà intitolata alla memoria di Bruno Di Fortunato, Procuratore Regionale della Corte dei Conti e magistrato nativo di Crognaleto, scomparso prematuramente nel 2010.
Una scelta, questa, che ha destato non poco clamore, visto che l’amministrazione aveva preso alcuni anni fa l’impegno di intitolare la stessa sala a memoria della prematura scomparsa di Pietro Persia e non a quella di Fortunato.
La decisione ha destato il clamore della famiglia dello stesso Persia, che in una nota si chiede “come mai una volontà espressa all’unanimità in quella seduta consigliare del 2007, ove sedevano anche l’attuale Sindaco, Giuseppe D’Alonzo ed il suo Vice, Loreto Scipioni, venga oggi del tutto stravolta, proprio da parte di queste stesse persone. Nulla da dire in merito alla figura di Bruno Di Fortunato, cui è stato deciso di dedicare la sala, stimatissimo magistrato e da ultimo Procuratore Capo della Corte dei Conti per l’Abruzzo, rispettabile e specchiata persona, quanto il caro Pietro Persia, che ha dedicato tutta la sua vita all’impegno politico nei confronti di tutti i cittadini della comunità di Crognaleto. Ciò che lascia sconcertati è la mancanza di serietà ed onorabilità da parte degli attuali amministratori, nonché la mancanza di rispetto nei confronti delle persone. Vorremmo invece ringraziare Pietro Ceci per aver rassegnato le proprie dimissioni da un Consiglio comunale che rinnega le proprie decisioni, ritenendo disonorevole un atteggiamento di siffatta natura e che insinua un clima di sospetto all’interno della propria comunità. Come sottolineato dallo stesso Ceci nelle sue dimissioni, appare quantomeno inopportuno aver richiesto il patrocinio della Corte dei Conti per questo evento, allorquando questa minoranza ha segnalato alla stessa, delle irregolarità sul bilancio consuntivo dell’anno 2011, tutt’oggi ancora al vaglio”.