Cinque gli arresti nell’ambito dell’operazione ‘Splinter Cell’. In carcere, tra gli altri, sono finiti un ristoratore di Colonnella, un marittimo di San Benedetto, due albanesi e una romena (ai domiciliari). La droga arrivava da Napoli e dalla Spagna, via Fiumicino.
Le indagini, iniziate quasi un anno fa, condotte con intercettazioni telefoniche, pedinamenti e vari sequestri di sostanze stupefacenti, hanno dimostrato come la droga, proveniente prevalentemente dalla Spagna, dopo essere arrivata nella Capitale, veniva inviata con appositi corrieri, presso la costa adriatica ove veniva distribuita principalmente nella riviera di San Benedetto del Tronto e nella confinante provincia Teramana, per essere venduta sopratutto al cosiddetto “popolo della notte”. Altra fonte di approvvigionamento dello stupefacente è risultata essere Napoli.
Gli indagati, per cercare di depistare eventuali intercettazioni, conversavano al telefono parlando di “DVD”, “caffè” e “inviti a cena”, espediente che non ha impedito agli investigatori di inchiodarli alle loro responsabilità, accertando che quel linguaggio convenzionale si riferiva esclusivamente alla cessione di polvere bianca. Alle prime luce dell’alba, gli uomini della squadra mobile di Ascoli hanno dato esecuzione dei provvedimenti cautelari, firmati dal Gip Giulianova Filippello su richiesta del sostituto procuratore Cinzia Piccioni. In carcere sono finiti: Pietro Palmisio di 26 anni, Hakik Guri di 30, Stefano Marchegiani di 42, Edvaldo Eduard Nanushi di 27, Alina Chiras di 23.