Giulianova. Mentre l’area protetta del Cerrano si adopera per la tutela dell’uccello fratino, Walter Squeo della Federpesca avvia un nuovo esposto alla Procura della Repubblica: “i nostri fiumi versano in uno stato penoso di abbandono”.
Il rappresentante giuliese della marineria spiega che “il Tordino parte pulito alla sorgente e arriva alla foce putrido puzzolente e pieno di schiuma”. Il rappresentante locale di Federpesca si fa portavoce di una lunga serie di segnalazioni e proteste: “troppa incuria per i nostri fiumi, servono sanzioni veramente pesanti a chi inquina tutti i corsi d acqua compreso il Vibrata che raccoglie parecchie lavanderie e vi sono frequenti episodi di fuoriuscite di acque strane e colorate (guarda foto a destra)”.
Squeo ricorda la lunga querelle con il Parco del Cerrano: “grazie a una politica antilavoro e di finta tutela ambientale le vongolare sono ferme in attesa che il novellame che è presente in mare diventi idoneo al commercio. Se non si fa una giusta politica di protezione del mare, tutelando i fiumi in modo corretto si rischia che quel novellame avra vita breve, e non diventerà mai maturo. Se si guarda in riva al mare vicino al fiume Tordino si notano montagne di rifiuti che il povero mare tenta di sputare (guarda fotoin basso a sinistra)”.
“Quale fratino ci si chiede se poi i fiumi sono devastati”, gli fa eco il comandante da pesca Filippo Mattiucci che denuncia come “in mare da 3 miglia fino a sei è praticamente impossibile pescare per la grande quantità di immondizia ed alberi presenti sotto al fondo del mare, oggetti come scarpe buste passeggini ed altro che danneggiano le reti e non permettono di pescare in modo redditizio”.
“Qualche peschereccio addirittura ha dovuto imbarcare una motosega per districarsi dagli alberi. Credo sia chiaro – conclude Squeo – che siamo in presenza di una politica ambientale errata e che toglie lavoro ai pescatori”.