Davide Rosci torna nel carcere di Viterbo, i famigliari: ‘una persecuzione’

Teramo. Il 9 gennaio scorso Davide Rosci, il giovane teramano condannato a sei anni per l’assalto al furgone blindato dei carabinieri, durante la manifestazione degli Indignados il 15 ottobre 2011 a Roma, è stato nuovamente trasferito al carcere Viterbo.

E per il Comitato Amici e Famigliari Liberiamo Davide è un nuovo dramma.
“Purtroppo” scrivono in una nota “quello che lui, quello che noi non volevamo accadesse, è accaduto. Nonostante avessimo, due giorni prima, inviato quattro telegrammi, al Presidente della Repubblica, al Ministro di Grazia e Giustizia, al Dirigente del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e al Presidente della Camera, per cercare di scongiurare proprio l’eventualità di un nuovo trasferimento. Considerate le condizioni di salute dei propri genitori, e più in generale per scongiurare che lui tornasse, nel ‘lager’ del Mammagialla di Viterbo”.
Amici e famigliari si dicono dunque “sfiduciati”.
Continuiamo a guardare impotenti questo peregrinare, che distrugge noi che siamo coinvolti in prima persona, ma che dovrebbe indignare tutti dal momento che tali spostamenti sono finanziati con i soldi di tutti. Si perché questa intima guerra fra le istituzioni e quello che Davide rappresenta avviene a spese della collettività. Basti pensare che il giorno prima, l’8 gennaio, Davide è stato assolto, ed è la 15esima volta tra assoluzioni e atti a non procedere. A questo punto chiediamo a tutti di riflettere, chiedendoci noi per primi a quale gioco si sta giocando sulla pelle di un essere umano, su un figlio che potrebbe essere il figlio di tutti, ma soprattutto chi giustifica questo spreco di risorse pubbliche. Chi giustifica questa persecuzione? E perché? Noi ci continuiamo a porre queste domande, e vorremmo non essere i soli perché quello che accade a Davide non deve più accadere a nessuno. Attendiamo la data del 23 gennaio quando a Roma si terrà il secondo grado di giudizio. Con l’unica certezza della forza d’animo del nostro Davide che nonostante tutto quello che ha passato in questi mesi non ha mai vacillato”.

 

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