Come mostrano le foto scattate dallo stesso Olivieri, lo striscione in questione è stato sopra la pietra risalente al periodo del 1832 con tre chiodi di cui due molto grandi ed uno più piccolo. Inoltre, sul lato della colonna è stato posto un tassello, presumibilmente con un trapano.
“Sullo striscione – precisa il presidente dell’associazione -, oltre ad una pubblicità vengono riportati i loghi della Provincia e Città di Teramo, affiancati da una figurina stilizzata. Su sollecitazione di moltissimi cittadini, Teramo Vivi Città ha sporto denuncia alle autorità competenti e ne ha dato comunicazione alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per l’Abruzzo.L’affissione dello striscione su Porta Reale è un episodio gravissimo che pare sia stato autorizzato dagli uffici comunali. Queste bassezze – lamenta Olivieri – accadono solo a Teramo, gesti che offendono la storia e i teramani, ma questa volta l’amministrazione, il sindaco e l’ufficio affissioni dovranno assumersi le loro responsabilità”.
Come ribadito dall’associazione teramana, l’amministrazione comunale di Teramo ha infatti l’obbligo di tutelare i beni culturali della città “ed è ora – denuncia Olivieri – di smetterla di dare il patrocinio a rappresentazioni che portano benefici solo a chi li organizza. Lo striscione pubblicitario sta a Porta Reale come lo striscione del circo Orfei sta al Colosseo: il sindaco di Teramo chieda scusa ai teramani e alla storia”.
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