Le calamità naturali, almeno in questa zona, si sommano una con l’altra, ma il Ponte di Campodino, al confine tra Nereto e Sant’Omero (ma che serve essenzialmente l’abitato di Torano), crollato con l’alluvione del 2011, è ancora come allora. Chiuso al transito, impraticabile, come la voragine che si è creata al centro della carreggiata. Il comitato spontaneo nato in quella zona torna a far sentire la sua voce, di fronte, invece, al silenzio assordante di chi dovrebbe intervenire e ripristinare la viabilità. “Ci avviciniamo al terzo anno e nulla, dico, nulla è stato fatto per la ricostruzione del ponte”, sottolinea Leo Zenobi, presidente del comitato che si batte per la riapertura, ” Le amministrazioni che dovrebbero essere interessate alla ricostruzione, infatti, fanno tanto, ma solo per curare la propria immagine.L’ultima alluvione ha nuovamente procurato difficoltà per una chiusura preventiva del ponte sul Flaio della provinciale Campodino-Villa Fiore per fortuna per poco tempo. A tutto questo va aggiunto che ad oggi l’intera contrada di Campodino di Torano e San Massimo di Sant’Omero sono senza linea telefonica per una cavo spezzato per una frana.Ricordo a chi di dovere di ascoltare la nostra voce. In queste due contrade esistono circa 20 patite Iva e sono per lo più artigiani ed aziende che hanno bisogno del telefono, fax, internet e anche della viabilità, non esistono cittadini di serie A e cittadini di serie B.”