I 112 animali, quasi tutti anziani, alloggiavano da sempre all’interno dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Teramo, il quale ha provveduto “improvvisamente ed arbitrariamente” ad affidare il servizio di ricovero e mantenimento dei cani al canile privato di Fallo.
“Sono molto preoccupata per la gestione di questi 112 cani” commenta Catia Durante, presidente della sezione di Teramo della Lega del Cane. “Soprattutto per le modalità di scelta della struttura di ricovero. Con quale criterio l’IZS di Teramo ha scelto la ditta Abruzzo Servizi s.r.l. di Fallo in provincia di Chieti? Ma soprattutto come può l’IZS deportare 112 cani intestati al Comune di Teramo, a quanto pare senza chiedere autorizzazione all’Ente? Il trasferimento degli animali, con queste modalità, contravviene alle prescrizioni e alla ratio legis alle quali si ispira la normativa nazionale in materia di randagismo. Inoltre la Circolare Ministeriale n. 5 del 2001 chiarisce come la finalità della gara d’appalto per il ricovero dei cani randagi o per la gestione dei canili sanitari, non debba essere rivolta al solo mantenimento in vita degli “ospiti” ma debba tenere conto anche della qualità del servizio offerto e di tutte le attività i cui scopi sono l’affidamento e il controllo degli animali affinché sia garantito il loro benessere. Stiamo parlando di cani anziani che hanno vissuto tutta la loro esistenza nella contrada Gattia, dove ha sede l’Istituto Zooprofilattico. Bisogna anche considerare il fatto che si tratta di animali sfortunati, che hanno aspettato invano un’adozione mai arrivata. Per loro trovarsi all’improvviso in un canile che ospita un numero ingente di loro simili potrebbe cagionare danni sia fisici sia psicologici. La responsabilità morale, e non solo quella, a questo punto riguarda non solo il Sindaco di Teramo, ma anche il Direttore Generale dell’IZS”.