La famiglia di Lattanzi aveva segnalato quello che, secondo loro, era stato un caso di malasanità ai carabinieri di Giulianova, i quali avevano presentato un rapporto al sostituto procuratore Irene Scordamaglia. L’esame autoptico, eseguito dal medico legale Mariano Cingolani, aveva riscontrato come il decesso dell’uomo fosse stato causato da uno shock chimico da ulcera perforata, per la precisione da “un’insufficienza cardiorespiratoria acuta da perforazione di ulcera antrale con inondazione peritoneale di materiale alimentare e shock”. Dopo la chiusura delle indagine avvenuta nel novembre dello scorso anno il Giudice De Renzis ha fissato l’udienza preliminare a carico di L. D. A. per il giorno 8 novembre al Tribunale di Teramo. Il medico del pronto soccorso, difeso dall’avvocato Cerulli, è accusato di “imprudenza, negligenza ed imperizia, nonché di colpa specifica consistita nella violazione delle norme dettate dall’arte medica.. omettendo di eseguire un accurato monitoraggio delle condizioni cliniche ed in particolare l’esecuzione di un esame endoscopico o esofagogastroscopico, mediante la quale si sarebbe rilevata la lesione acuta gastrica, che in seguito evolveva verso la perforazione, cagionava il decesso di Palmiero Lattanzi”.