Tra questi, c’è anche Davide Rosci, il giovane tifoso teramano, condannato a sei anni per l’assalto al furgone blindato dei carabinieri, durante la manifestazione degli Indignados il 15 ottobre 2011, a Roma. “Vogliono che sia data una risposta al sovraffollamento” spiega in una nota il Comitato Amici e Famigliari Liberiamo Davide “che l’art. 27 della Costituzione sia perseguito e non calpestato ma soprattutto chiedono che siano abolite le forme di tortura legalizzate quali il 41bis, 14bis e Alta Sorveglianza. Chiedono un carcere più umano, il rispetto di una dignità che un paese che si dichiara civile deve garantire a tutti, detenuti compresi. Davide si fa portavoce della vergognosa situazione che si vive all’interno delle carceri, che impariamo a conoscere tutti di più anche attraverso i suoi occhi, anche attraverso la sua voglia di lottare”.