Nereto. Ricercato in Abruzzo, perché accusato di estorsione ai danni di un artigiano di Nereto, si era spostato a Piacenza, dove però aveva soggiornato in un albergo senza pagare il conto, presentando un documento d’identità falso. Leggerezze da delinquente abituale, ma che hanno consentito alle forze dell’ordine di mettersi alla sue calcagna e di arrestarlo.
Hanno fatto una breve tappa in Emilia, i carabinieri del nucleo operativo di Alba Adriatica, per arrestare Adrian Barbuta, 30anni, ucraino, accusato di concorso in estorsione assieme ad un complice romeno (Mihai Baglanu di 27anni), nei confronti di un artigiano di Nereto. L’ucraino, domiciliato a Venezia, è stato rintracciato alla polizia di Piacenza, dopo la denuncia ricevuta dell’albergatore raggirato, proprietario della struttura ricettiva dove l’uomo aveva soggiornato gratis per alcuni giorni. Tutta la vicenda estorsiva, però, era iniziata a Nereto, qualche settimana fa. Adrian Barbuta e il suo complice romeno, avrebbero taglieggiato un artigiano di 35 anni del posto, con richieste di denaro (3mila euro), condite da minacce telefoniche, per una strana storia legata alla costituzione di una società d’affari, operazione mai andata in porto. Nei giorni scorsi, i due malviventi hanno fissato un appuntamento con l’artigiano di Nereto per la consegna del denaro. All’appuntamento si è presentato solo uno dei due estorsori (Mihai Baglanu), ma il giovane è stato subito bloccato dai carabinieri del nucleo operativo di Alba in collaborazione con quelli di Nereto. Nel frattempo, le forze dell’ordine si sono messe sulla tracce del presunto autore materiale delle minacce telefoniche, Adrian Barbuta, che due giorni fa è stato rintracciato a Piacenza e sottoposto a fermo di polizia giudiziaria.