Il 22 maggio scorso si sono finalmente schiuse le prime uova dei nidi presenti all’interno dell’Area Marina Protetta e sono nati tre bellissimi pulli. Sono i piccoli di Fratino (Charadrius alexandrinus), primi nati sulle spiagge della costa teramana, grazie anche alla dedizione e competenza di volontari e ricercatori impegnati nel progetto “SalvaFratino”.
Tutti i nidi individuati lungo la costa vengono, infatti, protetti e sorvegliati da un ampio staff di ricercatori, Guide del Cerrano e volontari coinvolti nel progetto. Il progetto si allarga anche alle aree esterne dell’AMP attuando quelle convenzioni di collaborazione stipulate con altre Riserve Naturali ed aree tutelate, giorni fa, ad esempio, è stato individuato e protetto un ulteriore nido in località Borsacchio di Roseto degli Abruzzi. Il Fratino è uno tra i più piccoli uccelli nidificanti in Italia, protetto da diverse convenzioni europee, è considerata specie rara a causa delle condizioni sfavorevoli che ha in Europa. E’ anche un buon indicatore ambientale: con la sua presenza ci indica lo stato di salute dell’ecosistema costiero; insomma, se il fratino nidifica significa che con molta probabilità quella spiaggia è in buono stato, correttamente tutelata e conservata. Costruisce il nido lungo le nostre spiagge sabbiose tra marzo e giugno, lo stesso periodo durante il quale i comuni ed i concessionari usano ruspe o mezzi meccanizzati di grandi dimensioni per la pulizia degli arenili, mettendo a rischio la sopravvivenza di questa popolazione. Dallo scorso anno l’Area Marina Protetta ha avviato il progetto “SalvaFratino” , che da un lato predispone sistemi di controllo della azione di pulizia delle spiagge in accordo con le amministrazioni comunali e dall’altro prevede un lavoro di censimento, osservazione e sorveglianza dei nidi e delle zone di potenziale nidificazione effettuato, in maniera volontaria, principalmente da parte delle Guide del Cerrano. Il coordinamento del progetto è affidato in collaborazione con la Stazione Ornitologica Abruzzese ad Alessia Ferretti e Adriano De Ascentiis. Il lavoro che ogni cittadino può fare per aiutare il progetto e consentire la schiusa delle uova si riassume in pochi ma importantissimi gesti: Non avvicinarsi ai nidi, spesso facilmente identificabili dalle protezioni di rete a maglia larga posizionate dai ricercatori. Non portare il proprio cane lungo le spiagge in questo periodo e chiedere agli altri di tenerli al guinzaglio segnalando il pericolo che disturbino la nidificazione del Fratino. Avvisare l’Area Marina Protetta o la Guardia Costiera per qualunque avvistamento di nido o per qualunque azione rilevata che li possa danneggiare.