Ne é convinto l’Udu, Unione degli Universitari, che, per fare chiarezza sull’iter che l’università ha seguito per riformare le rappresentanze studentesche, ha deciso di presentare un ricorso al Tribunale Amministrativo de L’Aquila. Con loro, anche il CAU, Collettivo Autonomo Univeristario, e Stella Rossa, rappresentati dall’Avvocato del Foro di Roma Michele Bonetti. Il dubbio, in realtà, era stato sollevato già a fine marzo, ma adesso l’Udu ha deciso di fare sul serio e passare ai fatti. “La Legge n° 240 del 30 dicembre 2010”, si legge in una nota, “definisce chiaramente il percorso che gli atenei devono seguire per il rinnovo di tutte le cariche accademiche. Lo stesso Statuto d’Ateneo chiarisce poi che, ancor prima dell’elezione del nuovo Rettore e degli altri incarichi, debba essere disposto il rinnovo dei rappresentanti degli studenti”. Iter che si sarebbe svolto in tutti gli Atenei italiani, tranne a Teramo. Anzi, gli studenti sarebbero stati addirittura gli ultimi ad essere chiamati alle urne. “E’ evidente” aggiungono “che l’Università teramana ha svolto un percorso contrario da quanto essa stessa aveva previsto. Infatti, si sono tenute per prime le elezioni del Magnifico Rettore per poi susseguirsi tutte le altre, tra cui le ‘elezioni’ di secondo livello di Senato e CDA. E solo il 21 e 22 maggio prossimi si procederà al rinnovo delle restanti cariche studentesche interne all’Ateneo. Contra legem, però, risulta essere non solo l’iter ma anche le modalità con cui si è giunti ai nuovi senatori accademici e consiglieri d’amministrazione per quanto riguarda la componente studentesca. La suddetta Legge Gelmini, infatti, recita espressamente che gli studenti debbano essere direttamente eletti; nel nostro Ateneo si è invece proceduto a dare mandato al Consiglio degli Studenti senza specificare tra l’altro le qualità che tali studenti avrebbero dovuto avere per poter essere eletti. Inoltre, il dettato legislativo della c.d. riforma Gelmini prevede che gli studenti eletti negli organi che compongono la governance d’ateneo non debbano essere iscritti oltre il primo anno fuori corso; tra i neo-“eletti” risulta invece esserci uno studente iscritto oltre il limite stabilito. Tale elezione, o meglio, nomina, è ovviamente del tutto passata in sordina tra la componente studentesca, che invece ha il diritto di poter esercitare il proprio elettorato attivo e passivo e decidere chi debbano essere i propri rappresentanti. Abbiamo già sollevato questo probabile difetto di legittimità presentando, tramite il nostro rappresentante al CNSU Mauro Pettinaro, un’interrogazione al Ministro dell’Istruzione, sottoscritta anche dai rappresentanti di Azione Universitaria che muovono le nostre stesse perplessità. Il ricorso depositato è mirato a ristabilire la legittimità degli organi. Ricordiamo che membri illegittimi inficiano l’operato degli organi stessi e degli atti da loro emanati, e ciò sarebbe un grave rischio per tutti gli studenti che potrebbero veder compromessa la loro carriera universitaria”.