La competente Corte d’Appello di Campobasso ha accolto il ricorso ma ha riconosciuto un irrisorio risarcimento. Per la Corte molisana, 18 anni di attesa valgono poco piu’ di duemila euro. Il ministero della Giustizia, a cui spetta l’onere di provvedere al risarcimento economico, se la cavera’ dunque con pochi spiccioli. Contro la cifra stabilita, il ricorrente insoddisfatto ricorrera’ in Cassazione. Ritiene iniquo il danno economico stabilito nella sentenza per il processo-lumaca svoltosi a Teramo alla luce soprattutto di quanto previsto dalla stessa legge che fissa fra i 750 ed i mille euro all’anno il danno da liquidare. Il ricorrente teramano, dei 28mila euro chiesti allo Stato, vedra’ appena l’8 per cento. Paradossalmente, il cittadino, che aveva incardinato il processo nel settembre del 1994 per una causa civile relativa al riconfinamento di un terreno, nel frattempo era riuscito a dirimere la questione con la controparte, vista la lentezza del processo, con un accordo bonario. Il ricorrente si era avvalso della Legge Pinto che stabilisce limiti alla durata dei processi. Quello civile non avrebbe dovuto superare 3 o 4 anni. Invece ce ne sono voluti 18 che valgono appena duemila euro.