Giulianova, patteggiamento per gli aggressori di Emanuele Zanna: ma per i familiari è omicidio preterintenzionale

zanna_emanueleGiulianova. Nella perizia neurologica effettuata dalla Procura di Parma, ed inviata alla Procura di Teramo, risulterebbe, secondo i consulenti incaricati, assodato, sia pure in termini di elevata probabilità il rapporto di causalità tra la sindrome frontale post-traumatica di cui Emanuele Zanna era affetto ed il gesto che ne ha causato la morte la notte tra il 31 settembre e il 1 ottobre dello scorso anno, nella clinica di Fontanellato.

Lo ha dichiarato il fratello di Emanuele, Massimiliano Zanna, che ha anche reso noto il quadro clinico redatto, sempre nella stessa clinica in data 27 settembre, dal medico curante Cavatorta: “il quadro clinico attuale è caratterizzato da disorientamento e stato confusionale, con marcati deficit attentivi, completa assenza di critica e consapevolezza, spiccata agitazione, comportamento a rischio. In conseguenza il paziente non è al momento in grado di analizzare, comprendere, giudicare criticamente la realtà, né di prendere decisioni autonome, e non è in grado di svolgere in autonomia gli atti della vita quotidiana”. 
Un documento scritto ad un mese dalla barbara aggressione, avvenuta il 31 agosto in un locale di Roseto. Le parole della dottoressa Cavatorta smentirebbero, secondo la famiglia, l’ipotesi del suicidio di Emanuele Zanna.

L’operaio giuliese era arrivato al Pronto Soccorso alle 4 di mattina in gravi condizioni (ecco il verbale: “Accettazione h 04:03 … Dimissione h 06:01 … Diagnosi di ingresso: otorragia sin in pz trauma cranico; emorragia intracranica con pneumoencefalo e frattura della rocca petrosa di sin; trauma chiuso toracico con contusioni polmonari bilaterali. Anamnesi: riferito coinvolgimento in una rissa. Esame obiettivo: paziente soporoso, agitato non collaborante, presenza di otorragia sin. Escoriazioni a livello dorsale. Pupille miotiche, sguardo deviato in basso a dx. Episodi di arresto respiratorio… Referto TC total body: Frattura completa della rocca petrosa di sn, opacamento del seno mascellare sn, del seno frontale, presenza di focolai emorragici frontali associati a sottile piccola falda emorragica sottodurale acuta con spessore max di cm 0,7 occipitale sn , presenza di piccole aree di pneumoencefalo. A livello toracico presenza di focolai contusivi parenchimali bilaterali con modesta reazione pleurica basale bilaterale in assenza di falde di p.n.x), e poi si è aggravato ed Emanuele è stato in coma per 11 giorni all’ospedale di Teramo, per poi trasferirsi nella clinica in provincia di Parma.

La famiglia di Emanuele Zanna non è d’accordo sulla decisione del Pm, Laura Colica che ha stabilito il patteggiamento delle pena ai due aggressori (2anni e 4mesi per il buttafuori brasiliano, Edmar Neto Jacobina, e arresti domiciliari per Claudio Patacca). Sarà il gip Giovanni de Rensis a confermare l’operato del Pm, il prossimo 3 maggio, nel frattempo il fratello Massimiliano lancia un appello: “questa è l’ennesima ingiustizia nei confronti di mio fratello e della mia famiglia. Non è giusta la pena che si sta considerando per gli aggressori. Con tutta la documentazione alla mano faccio appello al giudice e al Pm di mutare il capo di accasa a omicidio preterintenzionale. Questa mia accusa è confermata dalla perizia neurologica. Non ho nessuna intenzione – conclude Massimiliano Zanna – di rimanere con le mani in mano, aspettando che non venga data a loro la giusta pena”.

 

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