E’ la disavventura vissuta da un artigiano di 62 anni di Sant’Egidio, che nei negli anni scorsi ha chiesto ad un concittadino, 70enne, pensionato, un prestito di 20mila euro, per far fronte ad alcune esigenze familiari, anche in considerazione del difficile momento economico attraversato dalla propria azienda. Per questo motivo si era rivolto ad un conoscente, il 70enne pensionato, per ottenere la somma. Ben presto, però, il momento di apparente sollievo rappresentato dal fatto di poter fruire della liquidità, per l’artigiano, si è trasformato in un vero e proprio incubo. Lo strozzino, infatti, a fronte del prestito di 20mila euro aveva chiesto, nel giro di 4 anni, la restituzione di 32mila euro,. L’artigiano, oramai finito sul lastrico, ha deciso di raccontare tutto al maresciallo Mario De Nicola, comandante della stazione dei carabinieri di Sant’Egidio alla Vibrata. Le indagini del caso lunghe e laboriose si sono però concluse con la denuncia a per usura del pensionato 70enne, incensurato, che aveva approfittato senza scrupoli dello stato di necessità dell’artigiano che opera nel mondo dell’autotrasporto facendolo oggetto di pressanti richieste, mai per la verità sfociate in vere e proprie minacce ma che lasciano certamente quel retrogusto amaro oltre agli inevitabili strascichi finanziari poiché non era riuscito, come prevedibile, a sostenere il peso gravoso degli interessi. L’artigiano aveva lasciato, a garanzia, anche un assegno da 4mila euro, e per il quale la controparte aveva chiesto il pignoramento dell’abitazione che l’Ufficiale Giudiziario avrebbe dovuto eseguire nel prossimo mese di giugno, per cui, con non pochi sacrifici, visto il particolare momento di ristrettezze economiche, aveva dovuto pagare l’assegno per evitare il pignoramento. I certosini e minuziosi accertamenti bancari culminati con il sequestro di alcuni assegni hanno consentito di stabilire il giro di affari del pensionato che aveva applicato un tasso d’interesse usurario del 59,328 % a fronte del tasso di riferimento del 18,5 %.