Un passo ovvio, quello della magistratura teramana, considerata la natura dolosa delle fiamme.
Le indagini si muovono sull’ipotesi di reato di danneggiamento seguito da incendio, in un fascicolo attualmente contro ignoti. Fascicolo aperto dal pm di turno Enrica Medori, con gli accertamenti che dovranno adesso accertare cosa sia successo all’interno dal padiglione Riquer e le relative responsabilità.
Il rogo si era sviluppato intorno alle 7.30 ed aveva interessato un’area di 500 metri quadri in un padiglione dismesso del complesso edilizio della Asl a Casalena. Complesso che negli altri edifici ospita numerosi ambulatori tra cui il consultorio e le vaccinazioni.
Sul posto, per spegnere l’incendio, avevano lavorato per alcune ore due squadre dei vigili del fuoco, che avevano operato con l’ausilio di un’autopompa, un’autobotte e un furgone aria, utilizzato per il rifornimento di bombole di aria compressa per gli autorespiratori. Nessun dubbio, almeno secondo i primi accertamenti, sull’origine dolosa delle fiamme, che sarebbero state appiccate in due diversi punti, lontani tra loro, utilizzando del liquido infiammabile, con l’edificio dichiarato inagibile.