Moria di vongole al Cerrano: scintille tra Cogevo e Amp

pineto_arenilePineto. Oramai è scontro frontale tra il Cogevo, il consorzio territoriale delle vongolare e la direzione dell’Area Marina Protetta del Cerrano.

 

Il terreno di sfida è frutto della moria di vongole che si è manifestato a ridosso del litorale pinetese. Per Giovanni Di Mattia e Walter Squeo, responsabili del Cogevo, la moria è dovuta o all’inquinamento o al sovraffollamento dei fondali della pregiata “venus galina”. Di diverso avviso l’Amp che in una nota ha chiaramente parlato di fenomeno naturale. “Lo spiaggiamento di conchiglie è il fenomeno naturale”, si legge nella nota dell’Amp, “che consente una circolazione delle risorse trofiche tra mare e terra, è un apporto importante del ripascimento delle spiagge che contrasta l’erosione ed è la naturale evoluzione della vita di un ecosistema in equilibrio. La meraviglia di ritrovare in spiaggia un quantitativo notevole di conchiglie sulle spiagge di Pineto è la stessa meraviglia che accompagna durante l’estate l’avvistamento sempre più frequente da parte dei turisti di delfini o l’osservazione, di nuovo, dopo tanti anni, di stelle marine e cavallucci marini nell’Area Marina Protetta Torre del Cerrano”. Secondo i responsabili dell’Amp tutti questi fenomeni sono probabilmente la conseguenza dei buoni risultati della politiche di conservazione dell’area. “Infatti, dopo tre anni di protezione, soprattutto dall’azione distruttiva dei fondali”, prosegue la nota, “e di prelievo costante che le vongolare operavano in mare lungo le coste anche a Pineto e Silvi, si sta riformando un ecosistema in equilibrio. Non si può dire che la moria di vongole possa essere legata all’inquinamento dei fiumi almeno per due ordini di motivi: il primo legato al fatto che i dati dell’Arta, l’agenzia regionale di tutela ambientale, dimostrano che lo specchio di mare dell’Area Marina Protetta risulta essere in assoluto. Il secondo, invece, è direttamente connesso alla qualità del pescato che viene verificata costantemente allo sbarco dei prodotti in porto”. Insomma, se la moria di vongole fosse collegata ad un inquinamento si sarebbe già rilevata la presenza di un agente velenoso molto evidente in qualunque prodotto ittico prima di essere immesso sul mercato e si sarebbe fermata la vendita da tempo. Invece per l’Amp sarà da verificare con più attenzione se la moria a Pineto proprio in questi giorni sia riconducibile alla attività di pesca abusiva e illegale operata dalle vongolare turbo soffianti in maniera costante e massiccia dal 20 dicembre scorso fino a questa settimana.

 

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