Il Genio Civile della Regione, infatti, ha dato il via libera agli interventi che per adesso riguarderanno la ricostruzione dell’invaso all’altezza dei due ponti, quello della Statale 16 e quello ferroviario. Una pala meccanica e una ruspa sono entrate in azione per rimuovere tutto il materiale accumulato sotto le arcate, in modo particolare tronchi, erbacce, canne trasportati via dalle ultime piene, compresa quella di appena tre settimane fa.
In questo modo il deflusso delle acque del fiume avverrebbe in modo più regolare. Gli interventi avviati sono però solo una prima parte di un’opera ben più complessa per la quale la Regione ha stanziato poco più di un milione di euro. Il progetto nella sua totalità prevede anche la ricostruzione degli argini sulle due sponde, quella giuliese e quella nel territorio comunale di Roseto.
Inoltre prevede anche il riallineamento della foce del Tordino che dovrebbe essere ricostruita in asse rispetto al suo stesso alveo. Mentre da circa due anni il delta devia di oltre 45 gradi nel territorio di Giulianova. La ditta che ha iniziato le operazioni per adesso non ha avuto indicazioni per la sistemazione della foce.
Se ne riparlerà probabilmente più in là. Intanto, dai sopralluoghi eseguiti dai tecnici del Genio Civile è emerso che il letto del fiume dovrebbe essere almeno tre metri più in basso. E’ completamente ricoperto dai sedimenti, ghiaione e pietrisco soprattutto. Questo spiegherebbe perché negli ultimi 7 anni ad ogni piena il Tordino erode terreni coltivati. Problema più volte denunciato sia dagli abitanti di Colleranesco a Giulianova, sia da quelli di via Romualdi nella zona di Cologna.
Secondo gli esperti, se il fiume riuscisse a defluire con regolarità, i sedimenti verrebbero trasportati in mare, garantendo alla fine un ripascimento naturale che frenerebbe il fenomeno dell’erosione.