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Pineto, nuova pista ciclabile: M5S si dice “esterrefatto”

Anche il Movimento 5 Stelle si dice sorpreso dalla nuova pista ciclabile realizzata, qualche giorno fa, nel centro della città di Pineto.

“Siamo esterrefatti. Quello che non riusciamo a comprendere sono le ragioni per cui hanno deciso di realizzare questa opera, sempre se così si può chiamare”, ha esordito il gruppo.

“A nostro avviso così realizzata, non è utile ai flussi turistici ciclabili in transito sulla bike to cost, perché costringe l’utente a percorrere vie interne poco interessanti; non è utile a collegare i diversi quartieri di Pineto, infatti comincia da via Roma e finisce a via Da Vinci, escludendo tutto il resto del territorio a nord e a sud di tale ambito; non è utile ai fini della ciclabilizzazione del territorio, perché a tal fine si sarebbe dovuto realizzare la ciclabile lungo via D’Annunzio, la via di comunicazione principale di Pineto, non lungo le vie interne poco frequentate. I ciclisti continueranno a percorrere via D’Annunzio ignorando la nuova ciclabile”.

Calda è, anche per i grillini pinetesi, la questione ‘parcheggi’ perchè, come spiegato dal consigliere M5S Santino Ferretti, la pista “sottrarrà ulteriori posti auto ai residenti di Pineto centro, già ridotti dall’introduzione di quelli a disco orario e da quelli a pagamento. Se si fosse fatta lungo via D’Annunzio si sarebbero potuti intaccare pochi posti auto, ivi presenti, e meno utilizzati dai cittadini”.

In merito alla realizzazione dell’opera, le dichiarazioni si fanno ancora più forti. “Nutriamo anche dubbi sul fatto che la realizzazione sia a norma, dubbi derivanti dall’assenza del cordolo di 50 cm a delimitazione dalla carreggiata stradale”, ha spiegato il M5S. “Lo diventerebbe solo se venisse emanata un’ordinanza per la trasformazione delle vie carrabili adiacenti in zone 30. Ma questo si sarebbe potuto fare a prescindere, mettendo in sicurezza le utenze deboli, senza realizzare quell’inutile opera”.

“Le ciclabili rappresentano il futuro (altrove sono già realtà), ma vanno realizzate in rete e in seno a politiche di potenziamento del trasporto pubblico e delle intermodalità. Diversamente, come in questo caso, non verranno comprese né utilizzate, ma solamente accettate dalla gente con ostilità e rassegnazione”.