Nei giorni scorsi, infatti, è stata l’Ats abruzzese che riunisce la cooperativa Hemp Farm Italia, che ha promosso il progetto, la Facoltà di Bioscienze dell’Università di Teramo, 3 aziende di trasformazione e otto imprese agricole e florovivaistiche che sono localizzate nelle 4 province abruzzesi.
La canapa, così come accadeva quando la colvitazione era diffusa sull’intero territorio nazionale, delle concrete potenzialità di sviluppo dell’agricoltura con effetti chiari anche per l’industria di trasformazione. Attività green, eco-compatibili e inquadrate come filiera corta.
“I progetti che la rete si è prefissata”, fanno sapere i promotori, ” partono da selezioni genetiche tese ad incrementare il valore derivato dai prodotti del fiore e del seme, alla valorizzare del fusto, considerato attualmente in Italia per un agricoltore, quasi un totale scarto di produzione ma che, con le ampie prospettive che può offrire la canapa come materia prima di valore ed altamente rinnovabile ai settori cartario, tessile, delle bioplastiche e bioedilizia, si può realmente favorire la crescita ad un’industria sana, innovativa e funzionale”.