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Teramo, verso la “medicina di genere”: presentata il nuovo Dexa

Un primo passo per l’avvio di un percorso verso la medicina di genere che possa tener conto delle specificità del paziente, con percorsi di cura differenti tra uomini e donne.

E’ stato presentato questa mattina nella sede della Fondazione Tercas di Teramo, il Progetto di Medicina di Genere che consentirà, grazie al Doxa, un densiotometro di nuova generazione in dotazione all’ospedale Mazzini, di poter dare il via ad un nuovo approccio terapeutico dell’osteoporosi.

“Crediamo molto in questo progetto”, ha spiegato Enrica Salvatore, presidente della Fondazione Tercas che ha finanziato il macchinario, “che ci vede già da tempo collaborare con la Asl di Teramo, perché anche questa è cultura”.

Ma a spiegare cosa si intenda esattamente per medicina di genere è Lia Ginaldi, docente dell’ateneo aquilano e direttore della Uoc di Allergologia ed immunologia del Mazzini.

“La medicina di genere” spiega la dottoressa, “vuole garantire cure appropriate grazie ad una diagnosi mirata e personalizzata che abbia al centro la persona, con le sue specificità, e non la malattia”.

Una rivoluzione copernicana, dunque, che non si ferma a ciò che in passato veniva definito semplicemente “medicina delle donne” ma che evidenzia come le malattie siano differenti tra uomo e donna e, dunque, necessitano di uno studio e di un approfondimento specifico sul genere. Come ad esempio le malattie cardiovascolari, che si manifestano in maniera completamente differente tra uomini e donne, o l’osteoporosi, considerata erroneamente solo una patologia femminile.

“Grazie a questo macchinario”, ha aggiunto la Ginaldi, “sarà possibile, oltre ad abbattere in maniera considerevole le liste di attesa, effettuare screening diagnostici mirati, studiando la densità minerale ossea su tutto il corpo per garantire percorsi di cura differenti per uomini e donne”.

E sul percorso intrapreso nei confronti della Medicina di genere, è intervenuto anche il vice presidente della Fondazione, Marino Iommarini, sostenendo l’importanza della formazione professionale attraverso un Master all’università dell’Aquila riservato al personale sanitario, per fare in modo che ci siano sempre di più professionisti preparati in questo campo.