Da oggi le 14 imbarcazioni della pesca a strascico del compartimento di Giulianova resteranno ormeggiate al porto sino alla mezzanotte del prossimo 8 ottobre.
E’ scattato il fermo biologico che interessa tutte le marinerie del medio Adriatico da San Benedetto del Tronto sino a Termoli. Trenta giorni retribuiti dal ministero, mentre per gli altri restanti 12 non sono previsti contributi. Si tratta di una mini rivoluzione per il fermo biologico programmata dal ministero della pesca e dell’agricoltura.
Perché per la prima volta dopo più di 15 anni, il riposo obbligatorio per lo strascico dell’Adriatico centrale arriva dopo la stagione estiva. E il provvedimento riguarda un comparto più piccolo rispetto agli altri anni, quando ad esempio si andava da Rimini sino a Manfredonia. Una scelta dettata dall’esigenza di garantire comunque il prodotto dell’Adriatico nei mercati e sulle tavole, pescato dalle marinerie che torneranno in mare a breve. Ad esempio le flottiglie da Trieste ad Ancona riprenderanno l’attività dalla notte del 10 settembre.
Questo scaglionamento del fermo biologico oltretutto dovrebbe rappresentare un freno alla commercializzazione del pesce proveniente dall’estero, in modo particolare dai Paesi extracomunitari. Sui banchi molto spesso si trovano prodotti ittici che arrivano dall’Africa o persino dal Vietnam, come ad esempio i filetti di pangasio.
Coldiretti Impresapesca invita al consumo di pesce di allevamento italiano. Ma soprattutto del pesce azzurro. Le lampare giuliesi continueranno ad andare in mare. Così come le vongolare. Ad ogni modo il prodotto locale non sarà del tutto assente nei ristoranti giuliesi.
Perché a garantire comunque la presenza di pesce catturato in zona, seppur in quantità notevolmente inferiori, ci penseranno i pescatori del settore della piccola pesca che potranno continuare a calare le loro retine da posa.