“Venerdì scorso ad Isola del Gran Sasso è andata in onda l’ennesima puntata della telenovela Collegamento Isola del Gran Sasso – Prati di Tivo”. A parlare è il WWF che entra a gamba tesa sulle questioni che migliorerebbero la montagna teramana.
“E nella tradizione delle migliori telenovelas sudamericane i soliti personaggi hanno ripetuto le solite cose che ripetono da decenni. Si tracciano linee su carte senza tenere conto della presenza di aree protette, siti di interesse comunitario, zone di protezione speciale, vincoli paesaggistici, vincoli idrogeologici e senza preoccuparsi di continuare a consumare, cementificare e impermeabilizzare il territorio: il tutto, ovviamente, promettendo finanziamenti pubblici”.
“Si ipotizzano così collegamenti – prosegue il WWF – che costerebbero milioni di euro (presi dalle tasse dei cittadini) verso una stazione sciistica già costata, solo negli ultimi anni, 12 milioni di euro al contribuente, che in esercizio ha continuato a perdere soldi per anni, con la Gran Sasso SpA in liquidazione e con gli impianti chiusi. Paradossale, poi, che a proporre questi interventi siano gli stessi amministratori che nel frattempo, dichiarando che non ci sono soldi, cancellano punti sanitari, scuole, uffici postali, collegamenti pubblici, e che non sono in grado di assicurare la manutenzione delle strade esistenti, assistono impotenti alla mancanza di erogazione di luce per settimane, non riescono a garantire servizi antincedio efficienti, ecc. Stupisce solo che il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga non rimarchi da subito una sua differenza rispetto a questo spettacolino senza senso”.
“L’idea di realizzare il collegamento Isola del Gran Sasso – Prati di Tivo va in questa direzione – conclude il WWF – meglio sottrarre fondi al turismo sostenibile, alle aree protette e alla cura del territorio, e costruire nuovi svincoli, cavalcavia, collegamenti funicolari, trenini a cremagliera e così via, pensando che il rilancio del turismo montano si possa ottenere facendo risparmiare 20 minuti di tempo a chi vuole parcheggiare sotto il Corno Grande”.
Mountain Wilderness: “Progetti vecchi e senza programmazione seria”
Siamo stupefatti di come si possa rispondere a problemi del 2017 con idee progetto di trent’anni fa. L’idea di investire soldi in nuovi impianti di sci o in strade di collegamento senza una riflessione seria su servizi, attrattive, campagne promozionali mirate, coinvolgimento degli operatori economici, ristrutturazione di alberghi fatiscenti, è perdente ed i fatti di questi mesi lo dimostrano. Non paghi di assistere al disastro degli impianti di Prati di Tivo, ancora chiusi in piena stagione e costati 12 milioni di euro alla collettività, non contenti di vedere lo stato di abbandono della stazione turistica di Campo Imperatore, venerdì ad Isola del Gran Sasso durante il convegno sul collegamento Isola del Gran Sasso-Prati di Tivo, la politica ha dimostrato di voler perseverare negli errori.
Nessuna traccia sulle attrattive turistiche innovative, su una seria programmazione turistica. Mountain bike, all mountain, escursionismo, alpinismo, orienteering, sci alpinismo, percorsi per “ciaspole” tutte attività inesistenti nella programmazione regionale, tutte attività lasciate alla buona volontà di qualche operatore economico più illuminato che crede realmente ad una proposta turistica sostenibile e più rispondente ai desideri dei propri clienti.
Il collegamento Isola del Gran Sasso – Prati di Tivo, così come i nuovi impianti per lo sci alpino e la strada di collegamento Tottea – Campotosto proposta dal sindaco di Crognaleto, sono tutte idee figlie dell’improvvisazione, della superficialità della politica che si ostina a pensare al turismo senza una seria programmazione, senza analisi economiche, senza studi sui flussi turistici, lanciando progetti avulsi delle normative sul territorio, vincoli idrogeologici, PAI, pianificazioni urbanistiche nazionali, regionali e locali e normative europee. Tutto sembra essere proposto per andare incontro a ricorsi ed impugnative.
Ogni anno ormai nei mesi estivi assistiamo a convegni e proposte per uno sviluppo futuro della montagna che non arriva mai. Se pensiamo alle ultime settimane la politica ci ha regalato un bagno di finanziamenti: 150 milioni di euro per completamento della Statale 81 tra Ascoli Piceno e Teramo; 25 milioni di euro per l’idea di strada tra Fano a Corno di Isola e Cima Alta dei Prati di Tivo, 35 milioni di euro per un ipotetico treno a cremagliera di collegamento Fano a Corno Prati di Tivo, 12 milioni di euro per la strada Panoramica del Gran Sasso, un percorso di circa 11 km (circa un milione di euro a chilometro).
Intanto,700.000 cittadini aspettano dal 2003 che l’acqua che bevono sia resa sicura; intanto attendiamo dal 2013 che la Regione Abruzzo abbia un nuovo Piano rifiuti. Intanto dal 2007 attendiamo che si bonifichino le discariche. Intanto dal 2003 la politica non ha saputo controllare né intervenire su 80 milioni di euro (certi che siano stati spesi male) per mettere in sicurezza l’acquifero del Gran Sasso. Intanto dal 2009 poco o nulla si è fatto per mettere in sicurezza le nostre scuole da eventi sismici o favorire una reale ricostruzione. “Intanto, per fortuna, le faggete del Parco Nazionale D’Abruzzo Lazio e Molise sono patrimonio dell’Unesco, se a qualche politico interessa”.