Un rito collettivo di lettura, un esperimento sociale. “Lectus. Vox Populi” nasce da un’idea di Renato Pilogallo, uomo di scena e di teatro, operatore culturale. Dal 2 all’8 ottobre, Teramo, con i luoghi dell’accoglienza e quelli identitari della città, diventerà il palcoscenico di un reading collettivo che conta di coinvolgere centinaia di cittadini in qualità di lettori; gli uomini e le donne delle istituzioni in quanto responsabili delle politiche e delle scelte pubbliche, le associazioni, portatrici di interesse della comunità e spesso di “visuali” non convenzionali.
Non è un caso che il progetto sia stato condiviso e promosso dal Comitato di quartiere di San Berardo, comitato “storico” della città di Teramo, sede del Coordinamento dei comitati di quartieri, nonché cuore pulsante di attività ad alto valore sociale aggiunto: dall’assistenza al cittadino consumatore, alla scuola di pittura, dalla webtv alla raccolta fondi e risorse materiali per le fasce disagiate. “Vox Populi, dice il progetto, e noi siamo davvero la voce del popolo – sottolinea il presidente Franco de Angelis – il Comitato nasce quando San Berardo era considerato il quartiere popolare e popolano della città. Oggi non è più così ma questa suggestione e anche quest’anima, un po’ rivoluzionaria e controcorrente, caratterizza ancora questo luogo che, non a caso, è diventata sede di confronto su molti temi caldi della città”.
Quattro eventi di lettura al giorno, una Festa della resilienza all’Ipogeo, i grandi temi della vita: l’amore, il dolore, la morte, la religione il cambiamento, l’ambiente, l’informazione, la politica, il terremoto, la ricostruzione, le leggi e i regolamenti, emergono attraverso la lettura di brani e testi “universali” proponendo il “diritto e il rovescio” di fatti, cose, persone.
Tutto è partito da una riflessione. La città capoluogo si sta interrogando su un futuro che sia sul piano sociale sia su quello economico appare molto difficile. Il rischio di una depauperazione di ruolo e di contesto è dietro l’angolo mentre si disgregano anche le tradizionali dinamiche relazionali, culturali e politiche che contribuiscono a cementare l’identità. Fenomeni tipici e ricorrenti dopo eventi calamitosi di tale portata: al di là degli aspetti drammatici immediati, il terremoto, impone alla comunità un processo di trasformazione in tempi rapidi aprendo una fase carica di pericoli ma anche di nuove prospettive.
“Da qui il rito collettivo, la riconquista di uno spazio fisico – quello della città desertificata – che utilizza la lettura e la parola per esorcizzare la paura, ricostruire i legami emotivi, riflettere su una possibile strada da percorrere. Vogliamo cogliere questa opportunità che nasce dalla conoscenza e dalla cultura, il valore della creazione intellettuale e la forza della sua condivisione, per dare vita ad un happening dove i lettori sono i teramani e le letture vengono scelte declinando le grandi questioni da affrontare” dichiara Renato Pilogallo.