L’eccidio delle ‘scarpette rosse’: Se Non Ora Quando dice basta alla violenza di genere. Domani un incontro a Teramo

Teramo. Scarpe rosse, simbolo per eccellenza della femminilità. Rosse come il sangue di quelle 61 donne uccise dal proprio partner in Italia nei soli primi cinque mesi di questo 2012. Sono dati drammatici, che evidenziano un fatto: una donna ogni due giorni muore sotto il peso della violenza.

E l’amore, d’improvviso, si trasforma, assumendo i contorni macabri dell’aggressività. Oggi si parla di femminicio o donnicidio: non importa il nome, il risultato è lo stesso. “Vogliamo dire basta a tutto questo” commenta Monia Pecorale, del comitato teramano Se Non Ora Quando. “Un fenomeno che si è acuito negli ultimi tempi, perché è strettamente legato alla crisi economica, che ha destabilizzato i sentimenti e le emozioni. Dietro la violenza non c’è solo sesso, ma possesso, gelosia, il non voler accettare la perdita di una donna, la quale, sempre più, ha imparato a dire anche dei no”. Senza dimenticare, poi, che la violenza non è solo quella fisica, ma anche psicologica. Si pensi solo alla ricattabilità sul posto di lavoro, dove sempre più donne si trovano costrette a subire qualunque ricatto pur di mantenere il posto.

Di questo è molto altro si parlerà domani, alle ore 17.30, nella tavola rotonda promossa dallo Snoq Teramo. Appuntamento in piazza Martiri della Libertà, da dove partirà un percorso fatto di scarpe rosse, ognuna con un cartellino da obitorio, e orme, che condurranno al luogo dell’incontro, in via Vecchio Mattatoio 5.

Marina Serra