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Tortoreto, presunti abusi edilizi: Tar ordina al Comune di riaprire la pratica dopo 6 anni

Tortoreto. Dopo sei anni il Tar ordina di riaprire un procedimento amministrativo su presunti abusi edilizi connessi alla ristrutturazione di un edificio.

Con una recente sentenza, i giudici del tribunale amministrativo de L’Aquila hanno accolto, in parte, l’impugnativa presentata da una società di Tortoreto, proprietaria di un immobile, in via Firenze (angolo via Archimede), che lamentava presunti abusi (rispetto delle distanze, visuale, lavori diversi dalla concessione edilizia) nella trasformazione del vecchio Hotel Sayonara. A dire il vero, il ricorso era fondato sull’annullamento delle due concessioni edilizie presentate dalla proprietà del nuovo edificio (del 2003 e del 20005) con relativa istanza risarcitoria. Relativamente all’annullamento dei titoli concessori, il Tar ha rigettato il ricorso, in quanto lo stesso era stata presentato al di fuori dei termini per presentare l’impugnativa. Contestualmente, però, lo stesso tribunale ha disposto la necessità di riaprire il procedimento amministrativo, aperto e poi archiviato dal Comune, per verificare l’esistenza di presunti abusi edilizi nella ristrutturazione del palazzo. Prima di agire per vie legali, infatti, la proprietà dell’immobile confinante, aveva presentato un esposto all’ente e dalle verifiche effettuate erano comunque emersi degli aspetti dubbi, da approfondire. Poi l’istruttoria era stata archiviata senza un contraddittorio tra le parti. “ Era stato proprio l’ente civico nella sua prima interlocuzione ispettiva” si legge nel dispositivo, “ ad evidenziare la necessità di un “contraddittorio fra i vari proprietari” per dirimere questioni dubbie in ordine alla riscontro di legalità delle opere de quibus, ed in questo senso appare maggiormente perplessa l’azione dello stesso ente che ha inteso poi procedere direttamente all’ archiviazione della pratica, sulla sola base di controdeduzioni acquisite dalla società contro interessata, senza consentire alcun intervento partecipativo del soggetto denunciante, semplicemente avvisato a posteriori della decisione impugnata”. Da qui l’obbligo di riaprire il procedimento.