Sant’Egidio alla Vibrata. Da una cotta giovanile ad una vera e propria violenza sessuale di gruppo. La vittima è una giovane ragazza di Sant’Egidio alla Vibrata di 16 anni, il branco invece è composto da due fratelli albanesi di 16 e 17 anni ed un loro amico romeno di 16 anni. I tre sono accusati di violenza sessuale di gruppo e tentata violenza sessuale sulla stessa ragazza ed una sua amica.
I tre minorenni (due operai e uno studente residenti a Nereto) questa mattina sono stati arrestati dai carabinieri della stazione di Sant’Egidio alla Vibrata, diretti dal maresciallo Mario De Nicola, in esecuzione di altrettanti provvedimenti cautelari emessi dal gip del tribunale dei minori de L’Aquila (gip Silvia Reitano, pm Anna Passannanti).
La vicenda si sarebbe consumata in due momenti diversi, a Sant’Egidio, nei locali dell’ex mattatoio comunale, a due passi dal centro cittadino. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la violenza sessuale di gruppo si sarebbe verificata nel periodo di Carnevale, quando il più grande dei fratelli albanesi si sarebbe incontrato con la 16enne di Sant’Egidio, con la quale c’era una particolare simpatia, all’interno dell’ex mattatoio. Il momento di intimità, però, si sarebbe trasformato in una sorta di incubo per la giovane donna, visto che nello spazio pubblico c’erano anche gli altri due stranieri, che avrebbero tentato di violentarla. Il rapporto sessuale non si sarebbe consumato, perchè la giovane era indisposta, ma sarebbe stata costretta ad un rapporto orale con i tre. Lo squalllido episodio, almeno inizialmente, è rimasto sotto silenzio, anche perchè la ragazza si è tenuta tutto dentro.
Qualche settimana più tardi, uno dei due fratelli albanesi, ha nuovamente contattato la ragazza, facendole credere che aveva necessità di chiarire il brutto episodio. All’appuntamento, sempre nello stesso posto, la giovane si è fatta accompagnare da un’amica, ignara di tutto.
Nell’ex mattatoio si è riproposta la stessa identica scena di qualche settimana prima, ma le due ragazze hanno reagito, con grida e urla, facendo desistere gli aguzzini. A quel punto le due giovani ragazze hanno raccontato tutto ai carabinieri (laragazza violentata si è inizialmente confidata con la madre), che sulla scorta di una certosina indagine (all’interno dell’ex mattatoio sono stati rinvenuti anche gli slip della ragazza) hanno rimesso un rapporto alla magistratura. I provvedimenti cautelari sono stati eseguiti questa mattina.
Uno dei due fratelli albanesi e il romeno sono stati richiusi nel carcere minorile di Castel del Marmo, a Roma, mentre al più piccolo dei fratelli, che in tutta la vicenda avrebbe avuto un ruolo marginale, sono stati concessi gli arresti domiciliari.