Gli ‘atriesi’ non esistono: il Comune si dissocia e invia una nota al Consorzio

atriAtri. Non è tardata ad arrivare la replica dell’Amministrazione Comunale dopo la notizia circolata lunedì, relativa ad un sito internet che offre informazioni turistiche (inesatte) sul territorio. A prendere posizione è lo stesso vice sindaco di Atri, Domenico Felicione, in veste di assessore alla Cultura.

Proprio Felicione ha voluto prendere le distanze dal sito in questione, specificando che il Comune nulla a che fare con tale Consorzio. L’assessore ha, quindi, deciso di inviare una nota al Consorzio privato Terre del Cerrano, anticipata via mail agli interessati e sul social network Facebook per i cittadini, e che sarà inoltrata alla società consortile, tramite raccomandata, nella giornata di domani.

La pubblichiamo di seguito.

 

A seguito di alcune segnalazioni pervenuteci sulla nostra pagina Facebook, abbiamo constatato che il vostro sito contiene una serie di inesattezze riguardo non solo il territorio da voi promosso, ma soprattutto la città che io rappresento. Alcuni esempi:

1. il volano dell’economia non atriese, ma Atriano

2. i primi insediamenti umani atriani risalgono a 7000 anni fa

3. il popolo che si è insediato stabilmente sul territorio è stato quello dei Piceni

4. Hadranus non è il primo nome della città, ma quello di un dio adorato nella zona

5. tra i luoghi da visitare forse ci poteva essere il Palazzo Ducale e non quello vescovile (per altro privato) con relativa piazza.

Esiste, inoltre, un’altra perplessità riguardo alla costruzione del sito stesso: chi lo visita ha sicurezza che il nostro Comune faccia parte di questo Consorzio che, invece, ci risulta totalmente privato. Da qui le innumerevoli critiche che ci stanno piovendo addosso (a noi come amministrazione e ufficio) circa l’approssimazione delle informazioni contenute. Ci farebbe piacere che dal sito risultasse chiaro che si tratta di una iniziativa completamente privata; allo stesso modo ci appare indispensabile che qualsiasi informazione storico-culturale, ma anche funzionale di Atri, fosse corretta e quantomeno venisse discussa o vagliata dai nostri uffici”.

Certo che questa comunicazione possa servire non solo a fare chiarezza ma anche a migliorare la qualità dei servizi offerti ai nostri visitatori, vi saluto cordialmente”.

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