A questa conclusione si è giunti questa mattina, in Provincia, al termine di una riunione convocata dal presidente Valter Catarra dopo che la società pubblica Sangritana, che gestisce gli impianti di risalita a Prati di Tivo e la cabinovia, aveva manifestato l’intenzione di rescindere il contratto prima della scadenza prevista, a settembre.
Onerosità del contratto stipulato con la società Gran sasso Teramano spa, di cui Provincia, Camera di Commercio e Comune di Pietracamela sono soci, disguidi tecnici, difficoltà logistiche, bassi ricavi per delle stagioni invernali non sempre generose di neve, troppo breve la durata del contratto per rientrare negli investimenti: sono queste le questioni sollevate dalla Sangritana e affrontate questa mattina ad un tavolo che ha visto la partecipazione, fra gli altri, dell’assessore regionale ai trasporti, Giandonato Morra, del sindaco di Pietracamela, Antonio Di Giustino, del presidente della Camera di Commercio, Giustino Di Carlantonio, del presidente e dell’AD della Gran Sasso Teramano, rispettivamente Marco Bacchion e Fernando Marsilii, del presidente della Sangritana, Pasquale Di Nardo, del senatore Paolo Tancredi.
“Finalmente tutti remano dalla stessa parte” ha commentato Catarra al termine dell’incontro. “Mi pare che ci siano le premesse affinchè si torni all’obiettivo centrale di questa operazione che ha visto insieme tanti attori pubblici per rilanciare il turismo montano e valorizzare con un’offerta turistica qualificata il Gran Sasso teramano. Ci sono questioni superabili e che comunque vanno affrontate in maniera istituzionale”.
Nel corso della riunione tutti i partecipanti, in rappresentanza dei rispettivi enti, hanno manifestato “la volontà unanime di trovare le soluzioni più idonee affinché in futuro non si ripetano episodi che possono condurre alla chiusura degli impianti con danni economici alla società di gestione”.
In particolare, la Sangritana ha fatto presente che nella attuale fase di contrazione delle risorse pubbliche per il trasporto pubblico “non è più possibile permettersi di portare avanti gestioni in perdita. Pertanto, così come avviene al Nord Italia, per raggiungere il pareggio o costituire un profitto è necessario che le società di gestione possano diversificare gli investimenti e arricchire il ventaglio dei servizi offerti in maniera da aumentare gli introiti che, unicamente con gli impianti di risalita, sarebbero sempre in perdita”.
Al tavolo, sia l’assessore regionale Morra che il senatore Paolo Tancredi, hanno assicurato il loro sostegno e rassicurato la Provincia “sull’arrivo ormai imminente dei Fondi Fas a copertura dell’investimento effettuato per realizzazione la cabinovia”. Provincia, Camera di Commercio e la Gran Sasso spa, dal canto loro, preso atto dei rilievi sull’onerosità del contratto anche raffrontato al breve periodo di affidamento (tre anni), in vista di una nuova gara d’appalto, valuteranno con gli uffici tecnici soluzioni praticabili per rendere economicamente più appetibile la gestione degli impianti.
Anche il sindaco di Pietracamela ha assicurato “la disponibilità dell’amministrazione a farsi parte attiva affinchè possano essere create quelle condizioni che, nel rispetto degli strumenti urbanistici, consentano alla società di procedere speditamente con gli investimenti ipotizzati”.