A denunciare il fatto è l’associazione Robin Hood di Teramo, che ha ricevuto alcune segnalazioni da parte delle clienti del centro alle quali è stato chiesto subito il pagamento per i cicli di trattamento che a questo punto non potranno più terminare.
Sembra che siano diverse le donne che hanno chiamato il numero verde al quale ha però risposto una segreteria che comunica la sua disabilitazione. Le clienti hanno così chiamato la sede di Pescara, che ha comunicato loro che il centro teramano non avrebbe più riaperto. Non solo. Alle clienti è stato poi offerto di continuare i trattamenti a Pescara, regalando come incentivo anche un certo numero di sedute.
“Ma se il ciclo necessario e contrattualmente sancito per ottenere un determinato risultato è determinato – si chiede a questo punto l’associazione teramana – cosa vuol dire fare più sedute? E poi il numero di viaggi a Pescara aumenterebbe. Una brutta storia dunque per le decine di donne che avevano creduto nelle struttura e sulla efficacia dei trattamenti”.