Allo stato attuale, come ricordato dal Prefetto, circa la metà dei Comuni del Teramano si è dotata dei rispettivi piani per la gestione delle emergenze o, comunque, sta pervenendo alla loro redazione.
“Nella pianificazione di emergenza” spiega Catarra “come Provincia, che per legge assolve al ruolo del coordinamento tra più Enti, abbiamo messo in campo tutto quanto il possibile, lavorando celermente alla redazione del piano provinciale, del quale abbiamo deliberato gli obiettivi subito dopo il nostro insediamento, e organizzando tutta una serie di incontri sul territorio, per la sua condivisione. Con i Comuni, voglio mettere in evidenza che la prevenzione non può prescindere da una fase altrettanto coordinata di gestione del post-emergenza, come dimostrato dalle alluvioni del marzo scorso, nella quale è importante che gli enti locali non siano lasciati soli e per la quale siamo in attesa di risposte. E’ chiaro infatti che quando le poche risorse devono essere utilizzate per far fronte alle emergenze, si tolgono fondi alla prevenzione e all’ordinaria manutenzione”.
Novità dalla Regione anche sul sistema di allertamento. “Il nuovo protocollo d’intesa siglato tra Regione e Prefetture” interviene Visca “ed entrato in vigore da oggi è proprio improntato all’obiettivo di raggiungere in maniera capillare tutti gli attori coinvolti nel sistema di protezione civile. Nel nuovo sistema di allertamento multirischio, la Regione ha deciso di sostituire il sistema di comunicazione via fax con un sistema di messaggistica per l’invio di sms direttamente sui telefonini dei sindaci; un ulteriore passaggio sarà approdare alla piattaforma multicanale per il collegamento e la comunicazione in tempo reale con i Comuni. L’invito a tutti i Comuni, per la redazione e l’aggiornamento dei loro piani, è di servirsi del Centro funzionale di protezione civile e della sala operativa, in funzione 24 ore su 24, con la sua equipe di esperti”.
Altro aspetto messo in evidenza è quello dell’importanza dell’informazione alla popolazione: i Comuni, unitamente ai piani, devono predisporre degli strumenti informativi, anche dei semplici depliant, che diano le informazioni essenziali in caso di emergenza, con l’indicazione, delle aree di ammassamento, di primo soccorso e delle vie di fuga.
“Nella redazione del piano provinciale” spiega l’assessore provinciale all’urbanistica, Vincenzo Falasca “abbiamo cercato di assicurare il massimo coinvolgimento, con l’organizzazione di incontri nei vari Comuni. Nelle parti essenziali il Piano provinciale è redatto; abbiamo fatto la scelta prioritaria di orientare la pianificazione provinciale al rischio idrogeologico, dove la prevenzione gioca un ruolo fondamentale, senza tuttavia trascurare altri rischi, come quello sismico. Ultimata la fase di delineazione degli scenari, si passerà a quella dei modelli di intervento, che è poi la fase cruciale per stabilire la catena di comando, ossia il chi fa cosa, e passa necessariamente attraverso una fase di condivisione e partecipazione sul territorio”.
Alla base del piano provinciale è stato assunto il “metodo Augustus”, che delinea un indirizzo per la pianificazione di emergenza flessibile, secondo i rischi presenti nel territorio. Il piano si uniformerà alle linee guida per la pianificazione delle province che, come annunciato nell’incontro di oggi, saranno approvate a fine mese dalla Giunta regionale.
Il presidente Catarra e il Prefetto Soldà stanno, inoltre, valutando il trasferimento della sala operativa dalla Prefettura che, come noto, non è adeguata alle normative antisismiche, implementando quella ospitata nella sede dei Vigili del Fuoco, che potrà essere potenziata anche con i dati e le cartografie del SIT, il sistema informativo territoriale della Provincia.