Nel momento in cui le due giovani si sono recate in un ufficio postale per prelevare la carta risultava, infatti, continuamente “non abilitata”. Non solo. Provando in altri pos, in alcuni casi si è addirittura rifiutata di entrare nell’apposito spazio.
“La studentessa di Roma – racconta Robin Hood – è stata costretta il giorno dopo a recarsi alle Poste Centrali di San Giovanni per scoprire che il problema non era la carta, mentre la seconda, a colloquio con il direttore di una filiale, si è dovuta sentir dire: Io non c’entro niente, se il bancomat non funzione non è un mio problema, vada allo sportello”.
Da qui la decisione dell’associazione teramana di avviare due tipi di azioni legali. Rivolgendosi anche all’antitrust per pubblicità ingannevole.
“Nella promozione – continua infatti Robin Hood- si parla del funzionamento dei 5000 sportelli automatici ma nel caso delle due malcapitate tale opportunità non è stata data”.