Apertura verso un possibile allargamento del cratere e la proroga di una settimana per la presentazione degli emendamenti al cosiddetto Decreto Sisma. Sono stati questi i primi risultati all’indomani della manifestazione a Roma che ha visto una rappresentanza del territorio teramano dialogare con il presidente della VIII Commissione, Ermete Realacci, i vicepresidenti della Camera Marina Sereni (Pd) e Luigi Di Maio (M5S), prima che il documento venga convertito in legge.
E di ampliamento della zona bisognosa di aiuto dopo il terremoto e condivisione di un percorso, istituzionale e legislativo, si è parlato anche al tavolo del Governo, rappresentato dalla sottosegretaria del Ministero dell’Economia e Finanze, Paola De Micheli, che ha anche la delega alla “ricostruzione” e con Paolo Aquilanti, segretario generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
“La riunione a Palazzo Chigi”, ha detto il presidente della Provincia di Teramo, Renzo Di Sabatino, “ha rappresentato un passaggio molto importante in questo percorso. La Micheli si occupa di ricostruzione ed è espressione del Ministero delle Finanze, quello che dovrà trovare i fondi di copertura. Molto concretamente la prossima settimana saranno presentati sotto forma di emendamenti le richieste già approvate in Assemblea dei Sindaci. C’è un percorso parlamentare e tutti i passaggi andranno seguiti passo passo con estrema attenzione”.
Per Di Sabatino, dunque, la manifestazione di ieri è stata determinante sia per la risposta dei cittadini,sia per l’immagine data di una collettività disposta a lottare. “Il lavoro e’ appena iniziato”, ha aggiunto il presidente, “dobbiamo essere precisi, circostanziati e credibili nelle nostre richieste. E quello che non potrà stare nel Disegno di Legge può trovare altre strade anche grazie alla bella prova di collaborazione istituzionale che abbiamo dato”.
Intanto insieme ai parlamentari teramani Paolo Tancredi, Giulio Sottanelli e Tommaso Ginoble, la Provincia, in collaborazione con l’Ufficio legislativo dell’Upi, con il Comune di Teramo, è al lavoro già da alcuni giorni per trasformare in emendamenti le proposte contenute nel documento votato all’unanimità dall’assemblea dei Sindaci.
I principi sui quali si sta lavorando sono essenzialmente quattro. Innanzi tutto estendere i provvedimenti legati al sisma anche alla calamità naturale e al dissesto idrogeologico diffuso, poi l’allargamento del perimetro del cratere a tutti i Comuni dove si sono verificati i danni, la previsione di specifici benefici fiscali ed economici alle attività produttive e ai cittadini ed infine il rimborso dei corposi tagli a Comuni e Province che da soli consentirebbero di recuperare risorse importanti.