Una struttura che sorge su un lotto di 4.200 mq, completamente recintato, attrezzato con contenitori e mezzi idonei a ogni tipologia di rifiuto. Primo in provincia di Teramo, l’Ecocentro è anche la prima struttura in Abruzzo realizzata secondo i criteri di bioarchitettura che ospita, al suo interno, una vera e propria “scuola ambientale”.
Nato come idea nel 2000 e concretizzatosi in opera di pubblica utilità nel 2004, la nuova piattaforma ecologica è stata infatti dotata di un valore aggiunto che potesse infondere nei pinetesi la cosiddetta “cultura del rifiuto”. Per questo motivo, nel 2008 il progetto iniziale è stato arricchito di un centro di educazione ambientale, una sorta di laboratorio didattico in cui sperimentare i vantaggi della raccolta differenziata.
Non a caso il logo che caratterizza la nuova stazione ecologica è stato realizzato con un concorso di idee, “Centra l’Ecocentro”, rivolto agli studenti della scuola media di Pineto. Ad aggiudicarsi il primo posto Meri Capuani della 3° C, che ha saputo cogliere l’importanza ambientale ed ecologica della struttura. “Il logo – spiega la ragazza – richiama alla mente il mare che bagna Pineto e la natura con i suoi colori, racchiusi dalle tre frecce che simboleggiano il ciclo dei rifiuti. Il mio obiettivo era proprio quello di lasciar intendere che le due cose sono strettamente connesse”.
A sancire la funzione educativa del centro è un Protocollo d’Intesa siglato questa mattina dalla Regione Abruzzo e dal Comune di Pineto in occasione dell’inaugurazione dell’Ecocentro. “Scopo dell’Ecoscuola – dichiara il sindaco Luciano Monticelli – sarà quello di avviare progetti sperimentali di educazione e comunicazione ambientale per sensibilizzare studenti e famiglie nel settore della gestione integrata dei rifiuti, oltre che incentivare la raccolta differenziata e diffondere tra le nuove generazioni le buone pratiche ambientali”.
L’Ecocentro sarà aperto al pubblico dal lunedi al sabato. È strutturato in due sezioni: la prima è quella dedicata al centro di raccolta vero e proprio, che si estende sulla quasi totalità del lotto e che accoglierà i rifiuti conferiti dai cittadini o dal servizio di raccolta domiciliare. La seconda è riservata al polo formativo, costituito da un’aula didattica e da un ufficio.
L’intero centro è stato realizzato utilizzando materiali naturali, atossici e certificati. Non solo. Gli stessi impianti rispondono ai criteri di biosostenibilità: l’acqua calda sarà infatti prodotta grazie ai captatori solari, mentre quella piovana sarà immagazzinata e riutilizzata per i wc e per l’inaffiamento delle aiuole. Il riscaldamento degli ambienti sarà invece assicurato da un sistema radiante a pavimento unito ai sistemi passivi.
“L’obiettivo da raggiungere – aggiunge Stanislao D’Argenio, responsabile del Servizio di Tutela Ambientale del Comune di Pineto – è quello di consegnare alla nostra città un luogo in cui i cittadini possano volontariamente conferire qualunque tipo di rifiuto prodotto in casa”. Il riferimento è ai materiali tipici della raccolta differenziata in ambito domestico, come carta, vetro e plastica, ma anche ai cosiddetti beni “ingombranti” (frigoriferi, computer, lampade, ecc.), scarti delle manutenzioni dei giardini, rifiuti pericolosi, oli minerali e vegetali.
“La nuova struttura ambisce a divenire il centro di una rete regionale di stazioni ecologiche – anticipa Cleto Pallini, vicesindaco di Pineto –. Il passo successivo sarà dotarla di un sistema di pesatura per piccoli conferimenti che, attraverso un apposito software, accrediterà ai cittadini un numero di punti variabile a seconda della tipologia del rifiuto”. Una sorta di meccanismo premiante di “ecofiscalità”, pensato con lo scopo di incentivare l’utilizzo da parte dei pinetesi dell’Ecocentro. Ancora al vaglio, a questo proposito, le forme di beneficio economico che i cittadini potrebbero trarne, come rimborsi, buoni o ricariche telefoniche.