E’ un ritorno alla normalità che sembra ancora lontano per alcune famiglie dell’entroterra montano, ospiti lungo la costa teramana, alle prese con le lentezze della burocrazia che costringono, loro malgrado, i cittadini a restare fuori dalle proprie abitazioni.
Come nel caso di un paio di famiglie di Crognaleto che, per degli inspiegabili cavilli, ancora non riescono a lasciare l’albergo e poter rientrare a casa, per via di un sopralluogo da parte della Protezione civile che ancora non è stato effettuato.
Il disagio è amplificato per il fatto che ci sono dei bambini che vorrebbero tornare nella loro scuola, visto che le attività didattiche sono state riprese nelle sede della Proloco di Tottea. Ma per farlo sono costretti ad effettuare dei lunghissimi viaggi giornalieri, accompagnati da un genitore che per far questo si deve assentare dal lavoro, poiché non si può contare su un trasporto pubblico che faccia al caso loro, continuando quindi ad essere ospitati temporaneamente nelle scuole della costa.
“Chiediamo solo che i sopralluoghi avvengano al più presto”, è la richiesta delle famiglie, già duramente colpite dall’ordinanza di sgombero e costrette a lasciare le proprie case. “Noi vogliamo fare di tutto per non abbandonare il nostro paese”, continuano, “ma se veniamo scoraggiati in questo modo prima o poi sarà inevitabile”.