Omicidio De Meo, a febbraio il processo per due rom

antonio_de_meo1Martinsicuro. Due dei tre rom accusati dell’omicidio di Antonio De Meo saranno processati il prossimo 1°febbario. E’ questa la decisione del tribunale dei minori de L’Aquila, che ha disposto il giudizio immediato per E.G. di 15 anni di Alba Adriatica e M.S. di 17 di Falconara Marittima, accusati assieme ad un 13enne, sempre di etnia rom (e dunque non imputabile), della mortale aggressione che è costata la vita ad di Antonio De Meo, lo studente universitario di 23 anni di Castel di Lama, ucciso a calci a pugni lo scorso 10 agosto a Villa Rosa. Il processo per i due adolescenti si aprirà davanti al tribunale di minori nel febbraio del 2010. I due giovani nomadi devono rispondere del reato di omicidio preterintenzionale, con l’aggravante per futili motivi. Entrambi i ragazzi assieme al padre di uno di loro (che sarà giudicato a parte) sono accusati anche di incendio doloso, visto che diedero alla fiamme uno scooter, rubato a Giulianova, usato per allontanarsi dal luogo della mortale aggressione. I due minorenni, dopo un periodo di detenzione nel carcere minorile, da pochi giorni sono stati trasferiti a Roma in un istituto. L’omicidio De Meo, che ha aperto una tragica spirale sulla costa Teramana, come detto, si consumò nella notte tra il 9 e il 10 agosto. La lite con i rom scoppiò per una bicicletta e avvenne davanti ad un chiosco-ristoro nelle vicinanze del lungomare di Villa Rosa Lo studente marchigiano, che accusò i rom di aver rubato una bicicletta, venne aggredito con ferocia a calci e pugni. I due scapparono su un motorino rubato che poi incendiarono. All’epoca venne arrestato anche il padre di uno di loro, accusato di aver bruciato il motorino per cancellare ogni traccia  Sul piano processuale, va detto che i familiari di Antonio De Meo (che in quei giorni di agosto lavorava come cameriere in un hotel di Villa Rosa), non potranno costituirsi parte civile, visto che gli imputati sono minorenni.

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