Pineto. Una lettera al Prefetto Eugenio Soldà e in via cautelativa alla Procura di Teramo per sbloccare gli interventi relativi alla messa in sicurezza del torrente Calvano e della strada provinciale 28. È l’iniziativa del sindaco di Pineto Luciano Monticelli, che si dichiara fortemente preoccupato per il rischio a cui la sua città continua ad essere esposta fino a quando la Provincia di Teramo non stanzierà la somma preventivata per l’avvio dei lavori.
“Si tratta di 700mila euro – spiega il primo cittadino – che non devono essere cercati, in quanto sono stati già messi a disposizione dalla passata amministrazione provinciale. Gli eventi degli ultimi giorni in Liguria dimostrano che, con un’azione di prevenzione, molti disastri potrebbero essere evitati. Per questo non capisco perché la Provincia, unico ente competente in materia, continui a stare con le mani in mano, facendo crescere la paura fra i pinetesi”.
Il sindaco ricorda in proposito le proteste dei residenti di Borgo Santa Maria, ancora in attesa dei lavori per la sistemazione idraulica e il ribasso della foce del Calvano, un’operazione necessaria a salvaguardare la stabilità di alcune abitazioni che si trovano in prossimità della voragine creata dalle violenti piogge dello scorso marzo.
“Per non parlare – continua Monticelli – della strada provinciale 28, dove l’alluvione ha creato un buco di oltre 10 metri in prossimità del fosso Sabbione. Ogni giorno quel tratto è attraversato da moltissimi veicoli, non possiamo continuare a far finta di nulla. Se nessun intervento sarà apportato sono pronto anche a chiudere la strada. Non si tratta di farsi prendere dal panico, anche perché sono mesi che sollecitiamo l’ente provinciale”.
Risalgono, infatti, ai primi giorni dello scorso luglio le prime lettere indirizzate al presidente Valter Catarra e all’assessore Elicio Romandini con le quali il Comune di Pineto faceva richiesta di un incontro urgente per stabilire i tempi di esecuzione degli interventi necessari.
“Ma nessuno si è mai fatto vivo – commenta il sindaco -, nonostante le promesse e noi ad oggi non sappiamo nulla in proposito. Questi sono problemi che devono essere risolti al più presto. Se il denaro c’è, non aspettiamo che accada l’irreparabile per agire”.
Preoccupazione anche per i fiumi Tordino e Salinello. Dopo aver segnalato più volte i problemi, il sindaco di Giulianova Francesco Mastromauro e l’assessore al Demanio Archimede Forcellese scrivono al governatore Gianni Chiodi, agli assessori regionali Giuliante e Di Paolo e al presidente della Provincia Valter Catarra chiedendo di finanziare gli interventi per la messa in sicurezza e il ripristino degli argini dei due fiumi. “Lo scorso 31 ottobre – dice il sindaco – l’assessore Forcellese ha effettuato un sopralluogo con un funzionario del Genio Civile. La situazione in effetti è preoccupante, come avevamo più volte rilevato in passato e già all’indomani dell’alluvione di marzo. Tanto lungo il Tordino quanto nel tratto finale del Salinello gli argini sono gravemente compromessi, e quindi urge intervenire. Esiste un progetto del Genio Civile ma per realizzarlo occorrono risorse ingenti che il Genio Civile non ha e che, anche volendo, il Comune non potrebbe fronteggiare con risorse proprie. Per questo – prosegue Mastromauro – ho inviato una richiesta ufficiale affinché si provveda nel più breve tempo possibile, non solo a mettere a disposizione i fondi ma anche ad avviare sollecitamente gli interventi perché ogni indugio potrebbe costare caro e rendere la situazione in alcuni nostri quartieri, in caso di piogge di forti intensità, davvero drammatica. E’ appena il caso di dire – conclude il primo cittadino – che i fondi previsti per gli interventi all’Annunziata sono tornati indietro, a causa dell’inclusione dell’area nella riserva del Borsacchio”.
“Sul fiume Tordino – specifica l’assessore Forcellese – sono ormai venuti meno, a causa dell’alluvione di marzo, gli argini anche nel tratto più a monte, in zona Colleranesco. Tale situazione, oltre a rappresentare fonte di pericolo per quest’area, rende particolarmente vulnerabile il quartiere Annunziata, esponendolo peraltro ai rischi lato mare in caso di forti mareggiate. Senza poi dire dell’erosione che sta interessando l’argine nord. Da ciò il rischio che venga coinvolto il vecchio Depuratore con conseguenti problemi di inquinamento ambientale. A tutto ciò va aggiunto il problema idraulico tra i due ponti, ferroviario e stradale, del fiume Tordino, dove le acque fluviali sono soggette ad aumento di livello a causa di una strozzatura. Riguardo poi al fiume Salinello”, prosegue l’assessore, “c’è da dire che sempre a causa dell’alluvione di marzo la protezione in cemento vicino l’argine sud è gravemente compromessa. Per cui sono a rischio tanto i camping quanto il quartiere Marlboro”.