“Ma c’è stata l’ennesima doccia fredda” spiega Giampiero Daniele, delegato della Cisl. “Il Ministero ha chiesto all’Ispettorato un’ulteriore verifica, ma al momento lo stesso Ispettorato dice di non aver ricevuto alcuna comunicazione. Questa vicenda ha dell’assurdo, ormai non sappiamo più a che santo votarci”.
Dopo 11 mesi senza stipendio queste donne sono letteralmente “disperate”.
“Continuano ad illuderci” dicono. “L’altro giorno era stata annunciata la concessione della cassa integrazione, ma in realtà nulla di tutto questo si è verificato. Siamo ancora in attesa delle risposte”.
Della questione è stato interessato anche l’assessore regionale Carlo Masci, che questa mattina ha partecipato ad un incontro con i sindaci del Teramano, che si è svolto proprio nella sede di via Milli. Masci ha ascoltato, ha letto gli striscioni che le dipendenti, in silenzio e con grande dignità, gli hanno mostrato ed è andato via, assicurando che avrebbe riferito il tutto al “collega” Paolo Gatti. “In realtà ci siamo già rivolti all’assessore regionale al Lavoro” precisa Daniele “ma finora non è cambiato nulla”.
Le 25 operaie della Fashionable hanno bisogno di risposte e sono evidentemente stufe di aspettare che un cavillo burocratico sblocchi questa situazione ormai divenuta insostenibile. “Un Natale è passato” racconta Domenico, marito di una di quelle operaie “ed un altro è alle porte. Noi non abbiamo i soldi per comprare i regali ai nostri nipoti. Ieri è stato il giorno dei morti e non siamo riusciti a mettere nemmeno un fiore sulla tomba dei nostri cari. Ci dovete credere”.
La solidarietà del Pdci alle lavoratrici. “Uno scandaloso rimpallo di responsabilità, di intoppi burocratici, di colpevole lassismo delle autorità competenti” si legge in una nota del coordinamento della Val Vibrata dei comunisti Italiani, “ rischia di gettare nella disperazione le lavoratrici e le loro famiglie, che pagano sulla loro pelle le spregiudicatezze e gli avventurismi dei soliti “furbetti del Quartierino”. Il Partito dei Comunisti Italiani è assolutamente solidale con la lotta e la protesta della Fashionable, è accanto alle lavoratrici e sostiene fermamente le loro rivendicazioni; denuncia, ancora una volta, con preoccupazione l’incomprensibile ed assordante silenzio delle istituzioni a riguardo di tale vicenda così come su tutte le vicende del lavoro. Chiediamo a Regione e Provincia di attivarsi con la massima solerzia, in modo da porre riparo ad una situazione divenuta oramai dramma in un territorio, quello della Val Vibrata, che versa in uno stato di vera e propria emergenza sociale”.
Marina Serra
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