Mosciano. Nella durissima prova che l’Abruzzo sta affrontando in questi giorni anche il Circolo Tennis Mosciano ha subito una gravissima ferita strutturale.
Prima dell’eccezionale ondata di maltempo, due settimane fa la dirigenza aveva sgonfiato ed adagiato a terra le due coperture con pressostatico limitando il rischio di grossi danni sulle stesse.
Nessuna azione protettiva, invece, era possibile sulla copertura del campo identificato con il numero 3, quella “storica”, realizzata 25 anni fa con una struttura fissa geodetica in tubi di acciaio e, purtroppo, la mole e la particolare pesantezza della coltre nevosa ha provocato il suo crollo della nella mattinata di martedì 17 gennaio.
Si tratta di un colpo durissimo, anche a livello morale, che ha colpito la dirigenza, i soci, gli atleti e l’intera collettività moscianese, considerando anche che il circolo aveva sempre messo a disposizione tale struttura per esigenze comunali e per manifestazioni e altro, fino a diventare recentemente centro di accoglienza post sisma.
A livello sportivo, il campo in questione era indubbiamente il fulcro vitale dell’attività del circolo, in cui si svolgevano Scuola Tennis, campionati a squadre e tornei, oltre all’attività amatoriale dei soci, molti dei quali provenienti dall’intero territorio provinciale,.
Per l’associazione presieduta da Emiliano Macrini è, dunque, un evento a dir poco negativo, difficilmente assorbile, anche perché arrivato in una periodo che aveva inaugurato un nuovo corso, con programmi ambiziosi ed altrettanto impegnativi, dedicati soprattutto alla Scuola Tennis e, parallelamente, alla Fabrizio Panella Tennis Academy.
Quest’ultima iniziativa, grazie al carisma e alle riconosciute competenze di un tecnico d’elite come Fabrizio Panella ed al resto del team (il maestro Fabio Di Florio, l’istruttore di secondo grado Marco Petrini ed il preparatore atletico riconosciuto FIT Paolo Rinaldesi) aveva raccolto tantissimi consensi e, per consentire lo sviluppo dei nuovi progetti ed un servizio adeguato ai soci, lo scorso ottobre era anche stato installato un secondo pressostatico facendo salire a tre il numero dei campi coperti nel periodo invernale.
Era questa la reale esigenza strutturale in relazione all’attività in corso ed ora, invece, il circolo dovrà stringere i denti, inizialmente con un solo campo coperto in resina (ripristinato a tempo di record grazie al lavoro di dirigenti e soci), sperando in un recupero in tempi stretti anche il campo coperto in terra, per il quale sarà decisivo lo stato della superficie.
Superato il primo periodo di emergenza legato alla neve e recuperato il pieno accesso all’area, la dirigenza del circolo ed il Comune (proprietario dell’area) cercheranno la soluzione migliore per la messa in sicurezza e lo smontaggio e lo sgombero della copertura. Una volta liberato (auspicando che ciò avvenga nel minor tempo possibile) si procederà a riprogettare il futuro del campo e di conseguenza del circolo, che, tra l’altro, partendo dal nulla nel 1988, ha migliorato costantemente l’area ed a livello sportivo ha avuto anche l’onore di disputare ben 5 stagioni nei campionati nazionali (tre in Serie B e 2 in A2), guadagnando la stima generale e facendo conoscere il nome di Mosciano nell’intero panorama tennistico italiano.
Massimo Albanese