Continua a tener banco il problema degli orari della musica nei locali della costa teramana. Limiti diversi da Comune a Comune, con le critiche per il troppo “rumore” di Roseto e Alba Adriatica, alle polemiche per l’ordinanza, restrittiva per quanto riguarda la musica dal vivo, firmatata dal sindaco di Giulianova, Francesco Mastromauro. Sulla movida della costa teramana è intervenuto, tramite una lettera, è intervenuto il Presidente Provinciale SILB-FIPE Teramo, Gianpiero D’Angelo.
“Sulla lunga scia di polemiche relative alla movida, agli orari notturni della diffusione sonora ed alle attività di intrattenimento e spettacolo, mi sembra doveroso chiarire e prendere posizione in merito all’argomento.
Dopo un’attenta analisi della situazione comunale, nonché provinciale, vorremmo riportare all’attenzione delle amministrazioni e dell’organo prefettizio il problema “orari” discusso prima dell’estate e che sembra sia stato affrontato con poca accortezza da parte dei sindaci della costa teramana chiamati in causa. Trovare una provincia frazionata in questo periodo dell’anno, soprattutto in questo momento storico, non aiuta il rilancio turistico del territorio e aumenta i problemi di sicurezza stradale creando un continuo esodo da un comune all’altro da parte di quei giovani che cercano di trattenersi fino a tarda ora in questi mesi estivi.
Gli imprenditori dell’intrattenimento sono pronti e disponibili a contribuire attivamente alla riqualificazione ed al rilancio della nostra costa e, più in generale, del nostro territorio ma per investire hanno bisogno di regole e certezze per il futuro delle loro aziende e del loro modo di fare impresa che, oggi come oggi, vengono a mancare o vengono sostituite con ordinanze prettamente estive non del tutto chiare e che lasciano alla libera interpretazione anche gli organi di controllo.
Siamo favorevoli al prolungamento degli orari nei comuni dove sono in vigore ordinanze più restrittive e ci auspichiamo che sarà possibile uniformare lo svolgimento degli intrattenimenti musicali in egual modo su tutti i comuni della costa teramana agevolando così una sana e costruttiva concorrenza tra i commercianti oltre a migliorare la sicurezza stradale limitando il passaggio dei giovani a tarda notte da un comune all’altro. Uniformità di orari che darebbe anche lo spunto per attivare un servizi bus-navetta che possa fare da collante tra i vari comuni.
Premesso ciò e chiarita la nostra favorevole posizione in merito agli orari degli intrattenimenti, resta fermo che tale autorizzazione alla musica di ascolto non consente, assolutamente, lo svolgimento di intrattenimenti danzanti, che devono essere autorizzati secondo le prescrizioni normative vigenti.
Com’è noto, le attività di intrattenimento danzante nei luoghi pubblici o aperti o esposti al pubblico, sono soggette ad apposita licenza di esercizio (art. 68 R.D. 18.6.1931 n. 773 e successive modificazioni; art. 19, comma 1, D.P.R. 24.5.1977 n. 616), e soggetta alle autorizzazioni di cui agli artt. 68 ed 80 T.U.L.P.S., previo parere della competente Commissione di Vigilanza sui Locali di Pubblico Spettacolo, organo cui spetta la verifica dei requisiti di sicurezza ed idoneità delle strutture e lo svolgimento di siffatta attività in assenza di idoneo titolo autorizzatorio comporta la violazione degli artt. 681 e 666 c.p.
A tal riguardo, è stato sollevato il problema che, di frequente, durante la stagione estiva, in alcune strutture (bar, pub, stabilimenti balneari), munite della sola autorizzazione alla musica di ascolto, si improvvisano – soprattutto nelle fasce orarie notturne – intrattenimenti danzanti, con notevole afflusso di persone, in particolare giovani. Ciò determina, di fatto, un vero e proprio esercizio abusivo di attività di intrattenimento e di ballo, che, a prescindere dagli aspetti di concorrenza sleale nei confronti delle discoteche regolarmente autorizzate, pone una serie di problemi per quanto riguarda il profilo della sicurezza e dell’incolumità pubblica. Infatti, a differenza dei locali da ballo e delle discoteche regolarmente autorizzate, che sono obbligate ad assicurare la conformità alla normativa delle strutture e degli impianti elettrici, l’adeguatezza dei parcheggi, ecc., i locali in cui si svolge attività danzante abusiva non offrono altrettante garanzie, in quanto non sono sottoposti ad analoghe verifiche e prescrizioni a tutela dell’incolumità pubblica ed inoltre, spesso non dispongono di accessi e parcheggi sicuri. Ne discende che l’attività danzante non autorizzata può determinare pericoli per la sicurezza del pubblico; A ciò si aggiungono le frequenti proteste degli albergatori e villeggianti residenti nei pressi di tali strutture a causa del mancato rispetto dei limiti delle immissioni sonore nelle ore di riposo.
Chiediamo pertanto una maggiore attenzione sull’argomento orari e rilancio turistico da parte delle amministrazioni, chiediamo una più attenta supervisione delle autorità addette al controllo, chiediamo il rispetto delle regole base a tutti quelli che si ergono ad imprenditori della notte e che invece pretendono di svolgere attività di intrattenimento e spettacolo in maniera completamente abusiva e, non ultimo, si prega di vigilare, con il concorso degli organismi competenti, sul rispetto dei limiti di inquinamento acustico, in particolare nelle ore notturne, al fine di tutelare la tranquillità dei residenti e dei turisti.
Lavorare nel rispetto delle regole aumenta la voglia di competizione tra i commercianti e la loro produttività, ottimizza la convivenza delle varie categorie (alberghi, bar, ristoranti, stabilimenti, discoteche) senza che l’uno oltrepassi i confini di competenza dell’altro e, sicuramente, migliora in maniera globale il servizio turistico-ricettivo della nostra bella provincia”.
Giampiero D’Angelo