Il pm ha chiesto l’arresto dopo che i carabinieri hanno concluso le indagini. Ora deciderà il gip Carlo Calvaresi, che non ha a questo punto limiti di tempo per far eseguire l’arresto.
Il caporal maggiore del Reggimento Piceno, che è rientrato a Frattamaggiore, suo paese d’origine, un giorno prima del previsto, si trova ora a casa dei genitori.
Sembra che a far scattare la misura cautelare sia stata la ricostruzione dell’aggressione avvenuta nel bosco delle Casermette di Ripe di Civitella con fotografie a grandezza naturale, oltre alla relazione consegnata agli inquirenti da Adriano Tagliabracci, l’anatomopatologo che ha ispezionato il cadavere di Melania.
I rilievi del medico legale confermano, infatti, che il luogo del delitto è Ripe di Civitella, dove la donna sarebbe stata uccisa subito dopo pranzo, tra le 14 e le 16.
Dagli esami eseguiti sui tabulati e sulle celle telefoniche risulta, invece, che i cellulari di entrambi i coniugi hanno agganciato la cella di Ripe di Civitella alle 15,53, quando cioè la vicina di casa e amica di Melania, Sonia Viviani, ha chiamato la donna sul cellulare senza ottenere risposta. Una prova che smentisce quanto fino ad oggi dichiarato da Parolisi, che ha sempre negato di essere stato sul luogo dove è stato rinvenuto il corpo senza vita della 29enne di Somma Vesuviana.
Intanto i legali del caporal maggiore hanno commentato la fuga di notizia parlando di “linciaggio morale nei confronti di Salvatore” e pertanto “alla luce di questo chiedono pubblicamente un’ispezione degli organi competenti del Ministero per accertare la responsabilità di queste fughe di notizie, vere o false che siano“.