Roseto, bolletta choc da 700mila euro: la denuncia della Federconsumatori

bolletta_gasRoseto. Altro che bollette pazze! Di fronte ad un conto del genere si rischia, come minimo, la perdita dei sensi. Trovarsi tra le mani una bolletta del gas da 700.809, 91 euro non deve essere stata affatto una bella esperienza per S.B., cittadina di Roseto, protagonista di questo caso eclatante, denunciato dalla Federconsumatori.

Secondo l’Eni la signora avrebbe consumato 1.079.713 metri cubi nel periodo che va dal 14 luglio al 13 ottobre 2010. La fattura, tuttavia, indica al 13 ottobre una lettura stimata di 122.380 metri cubi e al 14 luglio l’ultima fatturata di 70.271 metri cubi. Dato che la matematica non è un’opinione, la differenza tra le due letture risulta essere di 52.109 metri cubi. La lettura presunta non tiene assolutamente conto dello storico del cliente che, secondo le letture, dal 20 giugno al 29 settembre 2010 ha consumato effettivamente 872 metri cubi, mentre per un periodo leggermente superiore, ovvero per ulteriori 14 giorni, vengono fatturati oltre un milione di metri cubi.

“La cosa preoccupante” spiega Alessandro Di Pasquale, responsabile dello sportello Federconsumatori di Roseto “non è l’errore, che può esserci, ma l’automatismo nel discarico della posizione da parte della società di vendita ha dell’incredibile”.

Secondo l’associazione, la lettura comunicata telefonicamente al servizio clienti della Eni ha probabilmente determinato, in presenza di un consumo presunto fatturato dal sistema, un giro virtuale del contatore. E in effetti nella fatturazione si riscontra, al 31 agosto 2010, una attribuzione del sistema a scaglione di un milione di metri cubi.

“Anche questo caso” commenta ancora la Federconsumatori “segnala come nel comparto energetico, ed in particolare quello del gas, siamo in una giungla. Nell’era dell’informatica, di fronte ad una anomalia del genere, il sistema doveva bloccare la fatturazione e dare indicazioni per l’effettuazione di un controllo. In un sistema funzionante tali anomalie dovrebbero essere sanzionate. A fronte di casi cosi eclatanti sono centinaia di migliaia gli abusi diffusi”.

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