Teramo. Diciannove specializzandi della Facoltà di Medicina più dodici consulenze prestate, a titolo gratuito, da docenti dell’Ateneo aquilano. Rettore compreso, in veste di medico epidemiologo. Sono questi i numeri della convenzione tra Asl di Teramo e Università de L’Aquila, presentata lo scorso gennaio, ma poi bloccata dalle diatribe politiche, che hanno interpretato, dal versante aquilano, come una minaccia all’autonomia dell’Ateneo del capoluogo.
Finalmente, la situazione pare proprio si sia sbloccata e, infatti, hanno già preso servizio a Sant’Omero i primi tre “convenzionati”, come ha spiegato questa mattina il direttore generale della Asl di Teramo, Giustino Varrassi. La convenzione, firmata in stretta sinergia con le sigle sindacali ed il Comitato Ristretto dei Sindaci, avrà la durata di un anno, con successiva possibilità di conferma.
Al Mazzini di Teramo saranno rinforzate le Unità Operative di chirurgia toracica, allergologia e immunologia, urologia e ortopedia e traumatologia (6 medici in totale), più un dirigente medico per statistica ed epidemiologia. Ad Atri, cardiologia clinica, prevenzione odontostomatologica, servizio psichiatrico di diagnosi e cura (3 in totale).
A Sant’Omero, infine, vengono rafforzate le unità operative di medicina interna, ostetricia e ginecologia, medicina fisica e riabilitazione, osservazione breve e intensiva, chirurgia proctologica a ricovero breve, trattamento delle ferite difficili (6 in totale).
A titolo gratuito, poi, presteranno servizio come consulenti, Ferdinando Di Iorio per statistica ed epidemiologia, Paola Limoncelli per medicina di laboratorio a Teramo e Silvio Romano per cardiologia clinica ad Atri, oltre ad ulteriori 12 consulenze a costo zero.
“Abbiamo fatto una selezione ben precisa” ha detto Varrassi “scegliendo quelle specialità in grado di farci abbattere la mobilità passiva, che rappresenta il male anziano della Asl di Teramo”.
Proprio a questo proposito, sono anche altri i progetti di investimento per l’ospedale simbolo della mobilità passiva teramana: quello di Sant’Omero. “Oltre all’ampliamento del personale, procederemo anche ad una sopraelevazione dell’edificio, che consentirà di creare un’area dedicata ai liberi professionisti, prevista per legge. Siamo riusciti, infatti, a recuperare dei fondi che rischiavamo di perdere e contiamo anche di realizzare un eliporto per il trasporto dei malati”.
“I vibratiani devono capire che possono tornare a curarsi nell’ospedale di Sant’Omero” ha aggiunto il consigliere regionale Emiliano Di Matteo, presente in conferenza stampa. “Si tratta solo di recuperare quel rapporto di fiducia che è andato perdendosi nel tempo”.
Proprio di questo si parlerà giovedì in occasione di un incontro pubblico tra la cittadinanza della Val Vibrata ed il manager dell’Azienda Sanitaria teramana.