La vicenda si riferisce ad alcuni verbali che i dirigenti della Asl avevano stilato nel 2002 (all’epoca il sindaco era Lombi), nei confronti di tre esercenti del posto, titolari di pescherie, che vendevano vongole senza indicazione del bollo e della documentazione prevista dalle norme. La Asl, nello specifico, aveva irrorato le sanzioni, che però non erano state pagate nei 60 giorni previsti. A quel punto andavano attivati, secondo quanto accertato dai giudici della Corte dei Conti, le procedure per incassare le sanzioni. Procedura che si sarebbe dovuta esplicare con l’emissione, da parte del sindaco pro-tempore, di un’ordinanza-ingiunzione. L’adempimento, nonostante i vari solleciti, non è stato mai perfezionato, ragione per la quale nel 2007 la sanzione è diventata inesigibile, in quanto prescritta, e dunque la Asl ha inviato tutti gli atti alla procura regionale dalla Corte dei conti. I giudici hanno riscontrato la responsabilità amministrativa dell’ex sindaco nel contenzioso oramai prescritto (Di Matteo non si è costituito ed è stato giudicato in contumacia), condannandolo a rifondere alla Asl l’importo minimo (1.032 euro) delle singole sanzioni.