Oltre ai rappresentanti delle amministrazioni di Pineto e Roseto, al tavolo erano presenti anche rappresentanti della Asl di Teramo, dell’Arta Teramo, dell’Istituto Zooprofilattico Abruzzo e Molise e di AM Consorzio Sociale.
A titolo precauzionale, in attesa di conoscere l’esito delle analisi richieste dal Comune e già avviate da Arta, Asl e Izs, i cui risultati dovrebbero arrivare entro mercoledì, il sindaco di Pineto ha emesso un ordinanza con la quale si prescrive sino a mercoledì che il consumo degli ortaggi coltivati nell’area limitrofa all’incendio in un raggio di 1,5 km avvenga previo lavaggio e sbucciatura.
Nella stessa ordinanza, sempre in attesa dei risultati delle analisi, si vieta agli allevamenti il consumo del foraggio fresco e l’obbligo di non far nutrire a terra gli animali da cortile in un raggio di 1,5 km dall’incendio.
“In base a quanto emerso dai colloqui con i tecnici, abbiamo motivo di presumere che non vi siano particolari criticità – ha commentato il sindaco Robert Verrocchio – Stiamo agendo con la massima sollecitudine e avendo sempre come obiettivo il principio di precauzione per la tutela della salute pubblica. L’incontro di questa mattina e le analisi che sono in corso vanno in questa direzione. Ovviamente faremo conoscere alla popolazione i risultati non appena perverranno al Comune”.
Non dello stesso avviso il Comitato Scerne e Torre San Rocco che ha dichiarato: “a Scerne i disastri non li contiamo più perché ci rendiamo conto che è inutile farlo poiché quel che è accaduto in passato non è servito a nulla, neppure come esperienza per favorire una gestione responsabile e più efficace delle emergenze”.
Il Comitato auspica che “il sindaco, l’Assessore Traini e l’intera maggioranza trovino spazio per entrare nel merito delle questioni che interessano realmente i cittadini, cioè chi deve assumersi la responsabilità politica, certamente non quella materiale, di quanto è accaduto mercoledì sera? L’incendio che è scoppiato nella sera di mercoledì 16 novembre all’interno dell’’AM’ consorzio merita un’attenta riflessione, per i contenuti espressi, ma soprattutto per quelli non espressi. Forse qualcuno ha dimenticato che a poca distanza dalla discarica vivono migliaia di famiglie, c’è il fiume Vomano, ci sono attività produttive, pascolano gli animali e ci sono molte coltivazioni. Chi, per responsabilità politica, doveva verificare se chi di competenza avesse fatto tutto quanto in suo potere per evitare il deflagrare di questa bomba ecologica a orologeria? Sono andate in fiamme, tra l’altro, tonnellate di rifiuti plastiche e la densa e acre nube di fumo potrebbe essere tossica. Oltretutto, l’incendio è ancora in corso e non si sa quando si spegnerà definitivamente. Perché anche se in superficie le fiamme non sono più visibili, all’interno probabilmente, anzi, quasi certamente viste le continue esalazioni dei fumi, continuano a bruciare i rifiuti. Ciò che preoccupa i cittadini sono anche (e forse soprattutto) le conseguenze che queste sostanze sprigionate possono e avranno sui terreni, sulle falde acquifere e di conseguenza, sugli animali, sugli alimenti e quindi sulle persone. Oltretutto, abbiamo appreso dell’accaduto solo attraverso il passa parola sui telefonini e dall’acre odore nell’aria ma nessuno, né il Sindaco né l’Assessore all’Ambiente hanno avvisato o dato l’allarme per segnalare in modo tempestivo il grave episodio d’inquinamento. Il Sindaco, di fatto, secondo l’art 117 del dl 112 del 1998 è il responsabile della condizione di salute della popolazione del suo territorio. Ha, quindi, i poteri di controllo, programmazione e giudizio e avrebbe dovuto immediatamente prendere dei provvedimenti contingibili e urgenti. Per un incendio di queste significative entità, almeno in via preventiva e cautelativa doveva essere immediatamente emanata un’ordinanza a tutela della salute pubblica. È assurdo che nulla di quanto è nelle competenze e doveri del Sindaco è stato fatto, se non a distanza di due giorni dall’incendio, e che la sicurezza dei cittadini debba essere affidata soltanto al passa parola e alla buona volontà di qualche passante”.
Al Comitato e ai cittadini quindi non resta che valutare l’opportunità di inviare un esposto alla Procura della Repubblica oltre che fare appello alla responsabilità del Sindaco, dell’assessore all’ambiente e di tutta l’amministrazione comunale affinché si assumano le proprie responsabilità.
Il vicesindaco Simone Tacchetti, per delega del sindaco Sabatino Di Girolamo (impegnato a Giulianova per un’altra riunione istituzionale), ha partecipato questa mattina all’incontro tenutosi al Comune di Pineto in seguito all’incendio verificatosi nei giorni scorsi all’interno del capannone della Am consorzio sociale servizi per l’ambiente, a Scerne di Pineto.
“Per la città di Roseto non ci sono problemi di natura sanitaria”, ha spiegato Tacchetti, “sono in corso le opportune analisi da parte di Asl, Arta, Istituto Zooprofilattico e di tutti gli enti interessati, ma fino a mercoledì, quando saranno resi noti gli esiti degli esami, si consiglia di lavare e sbucciare tutta la frutta che può essere raccolta eventualmente in un raggio di un chilometro e mezzo dalla zona dell’incendio. Per quanto riguarda la nostra città vuol dire le zone di Santa Petronilla, Campo a mare, Voltarrosto. Si consiglia di lavare accuratamente le verdure a foglia larga e, per quanto riguarda gli animali da cortile, di non farli pascolare liberamente ma tenerli al chiuso e non dar loro foraggio fresco”.