Un incontro che per certi versi ha fatto chiarezza, per altri ha confermato come ci sia un fronte nutrito di genitori che deciderà di non rimandare i propri figli a scuola giovedì prossimo.
Al termine del confronto che il sindaco di Teramo ha avuto con una rappresentanza dei genitori questa mattina in Municipio per metterli a conoscenza di quanto si sta facendo sul versante della sicurezza nelle scuole dopo il sisma della scorsa settimana, diversi sono stati i genitori che hanno manifestato la loro idea di non far rientrare i figli in quelle scuole che non reputano affatto sicure.
Una rappresentanza di genitori della scuola Michelessi, infatti, ha fatto sapere che in quel plesso la quasi totalità di mamme e papà che si è confrontata in questi giorni telefonicamente, è propensa a mantenere i figli a casa, mentre anche in altri istituti ci si sta organizzando per attuare una strategia comune.
La stessa Leda Ragas, portavoce del gruppo autogestito di genitori che avevano chiesto e ottenuto l’incontro di oggi, ha confermato che si sta organizzando una manifestazione di protesta che sarà attuata il giorno previsto della ripresa delle lezioni. “Che sia giovedì o lunedì prossimo”, ha detto la Ragas, “siamo in tanti a pensare di accompagnare i nostri figli a scuola, farli entrare con un caschetto sulla testa e poi, riprendendoli con noi, andare a manifestare sotto il municipio”.
A nulla, infatti, sarebbero servite le rassicurazioni del sindaco, Maurizio Brucchi, che ha cercato di spiegare come l’amministrazione comunale abbia le mani legate senza un supporto del Governo per rendere antisismiche le scuole per le quali sarebbe necessario investire qualcosa come 20 milioni di euro.